19 anni, 700 sms al giorno, 8mila mail al mese

19 anni, 700 sms al giorno, 8mila mail al mese

Un giovane scozzese sarebbe caduto vittima dalla dipendenza da messaggistica. Dopo aver dilapidato una cifra considerevole ora è in cura psichiatrica lontano dalle tecnologie
Un giovane scozzese sarebbe caduto vittima dalla dipendenza da messaggistica. Dopo aver dilapidato una cifra considerevole ora è in cura psichiatrica lontano dalle tecnologie


Londra – un impulso irrefrenabile. Una fissazione che è diventata dipendenza, un’autentica “sindrome da sms compulsivo”. Questo avrebbe colpito un ragazzo scozzese di 19 anni , che per questo è stato sottoposto a cure psichiatriche. Proprio per una forma di dipendenza, e proprio per sms ed e-mail.

Raccontano le cronache che Steven, giovane di Paisley, in Scozia, nell’arco di un anno avrebbe dilapidato circa 6.000 euro a causa della sua singolare “malattia”. La cifra corrisponde alla spesa annua sostenuta in sms, che – continuano le cronache – non poteva fare a meno di spedire, sperando evidentemente di riceverne. “Quando vedi che sul cellulare hai un nuovo messaggio, ti chiedi di chi sia, e riceverlo è un grande conforto” avrebbe detto Steven.

Oltre che di messaggi da cellulare, la cui media giornaliera si aggirava intorno ai 700, parrebbe che il giovane soffrisse anche di una specie di fissazione da posta elettronica : in un mese era in grado di inviare 8mila email, anche se non è stato chiarito chi ne fosse il destinatario e in quale misura a quei messaggi Steven trovasse risposta. Si sa però che la maggior parte erano destinati alla sua ragazza che si è trovata in difficoltà vista la mole delle comunicazioni in arrivo giorno dopo giorno.

Come da copione, la dipendenza da messaggistica avrebbe portato Steven in un tunnel: l’azienda presso cui lavorava lo ha licenziato, dopo aver scoperto la causa delle sue continue “distrazioni”.

Gli psicologi presso i quali ora si trova in cura Steven, che da 25 anni si occupano di casi di dipendenza di vario genere, hanno dichiarato di non essersi mai imbattuti in un caso simile. Fantascienza? Niente affatto: esistono già precedenti eclatanti, come l’autista danese di 25 anni che, prima di curarsi, trascorreva le notti attaccato al suo cellulare, inviando oltre 200 messaggi al giorno (molti meno di Steven che quindi è più “grave”). La bolletta astronomica lo aveva fatto riflettere e indotto a farsi curare.

Non sarebbe dunque un caso che in Danimarca esista già un centro clinico specializzato nella cura delle dipendenze da sms e nella “riabilitazione al linguaggio”: l’abuso di sms, infatti, comporterebbe anche una riduzione della varietà lessicale , innescata dal linguaggio sintetico e simbolico utilizzato. Non è detto, sottolinea qualcuno, che questi eventi rimangano sporadici, vista la diffusione dell’uso del telefono cellulare in età sempre più giovane .

Dario Bonacina

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Pubblicato il
17 ott 2005
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