X evidenzia i post apprezzati da utenti con opinioni opposte

X evidenzia i post apprezzati da utenti con opinioni opposte

X sta testando una nuova funzione che evidenzia i post apprezzati da utenti con opinioni contrastanti per favorire il dialogo.
X evidenzia i post apprezzati da utenti con opinioni opposte
X sta testando una nuova funzione che evidenzia i post apprezzati da utenti con opinioni contrastanti per favorire il dialogo.

Cosa succede quando persone che normalmente si scontrano su tutto improvvisamente mettono un like allo stesso post? X ha deciso di scoprirlo. La piattaforma di Elon Musk sta testando una funzione che evidenzia i contenuti che riescono nell’impresa apparentemente impossibile di far convergere utenti con opinioni opposte.

L’idea è semplice dopo tutto. Se repubblicani e democratici, vegani e carnivori, juventini e milanisti riescono a essere d’accordo su qualcosa, forse vale la pena prestare attenzione. Il nuovo sistema sfrutta le Note della collettività, la funzione di fact-checking collaborativo. Ma stavolta non si tratta di correggere informazioni false. L’obiettivo è scovare quei rari momenti di consenso che emergono dal caos delle discussioni online.

X mette in risalto i post che ricevono consensi da utenti con visioni divergenti

Quando un post riceve like da persone che di solito la pensano diversamente, un gruppo selezionato di contributori delle Note della collettività vedrà apparire un avviso. Potranno valutare il contenuto e spiegare cosa li ha colpiti, scegliendo opzioni come “Ho imparato qualcosa di interessante” oppure “Non sono d’accordo ma lo apprezzo”.

L’esperimento parte con un piccolo gruppo di contributori negli Stati Uniti, selezionati sia in base alla loro varietà di opinioni che casualmente. Per ora solo loro possono vedere questi avvisi e aggiungere note, ma la funzione sarà estesa gradualmente a tutti gli utenti.

C’è un però. Il sistema delle Note della collettività richiede che persone di orientamenti politici opposti siano d’accordo prima che una nota di fact-checking venga mostrata pubblicamente. L’intenzione è buona: evitare che le correzioni siano percepite come di parte. Ma nella pratica non funziona. Secondo uno studio del Center for Countering Digital Hate, il 73% delle note che riguardano argomenti politici non viene mai pubblicato. Un altro studio spagnolo ha rilevato che l’85% delle Community Notes in generale rimane invisibile agli utenti.

Il risultato è un vero paradosso. Proprio sui temi più sensibili e controversi, come elezioni, vaccini o cambiamento climatico, dove le correzioni sarebbero più urgenti e necessarie, non si raggiunge mai un consenso, quindi le note non vengono mostrate. Nel frattempo, la disinformazione continua a circolare indisturbata, senza alcuna smentita visibile.

Questo ha conseguenze concrete. Durante le elezioni americane, le Note della collettività hanno fallito nel correggere il 74% dei post contenenti disinformazione elettorale. Il sistema funziona meglio su argomenti meno polarizzanti. Ad esempio, sono più efficaci contro contenuti generati dall’AI, truffe e temi di cultura pop.

L’ambizione di trovare il terreno comune

Invece di concentrarsi solo sui contenuti problematici, X vuole evidenziare quelli che creano ponti. “Le persone spesso sentono che il mondo è diviso, eppure le Note della collettività mostrano che la gente può essere d’accordo, anche su argomenti controversi“, ha scritto la piattaforma.

Keith Coleman, responsabile del prodotto, spiega: “La realtà, che vediamo nei nostri dati, è che c’è parecchio accordo tra le persone, ed è spesso silenzioso“. L’idea è che evidenziare questi momenti di convergenza possa incoraggiare conversazioni più costruttive. Ma chi decide cosa costituisce davvero un “accordo trasversale”? Come si evita che il sistema venga manipolato da gruppi organizzati? C’è anche il rischio di creare una falsa equivalenza, dove opinioni basate su fatti vengono messe sullo stesso piano di quelle basate su credenze o pregiudizi, solo perché entrambe ricevono like.

Ma se l’esperimento funzionasse, potremmo vedere nascere una nuova generazione di social network meno ossessionati dal conflitto. In ogni caso, l’idea che esistano ancora argomenti su cui persone diverse possono trovarsi d’accordo è già di per sé un risultato interessante. In un mondo che sembra sempre più diviso, forse è il primo passo per ricordare che, alla fine, abbiamo più cose in comune di quanto pensiamo.

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Pubblicato il
6 giu 2025
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