Aereo atterra da solo durante un'emergenza, è la prima volta

Aereo atterra da solo durante un'emergenza, è la prima volta

Il sistema Autoland di Garmin ha gestito autonomamente l'atterraggio d'emergenza di un aereo, dopo una depressurizzazione in cabina.
Aereo atterra da solo durante un'emergenza, è la prima volta
Il sistema Autoland di Garmin ha gestito autonomamente l'atterraggio d'emergenza di un aereo, dopo una depressurizzazione in cabina.

Il 20 dicembre, l’equipaggio di un Beechcraft Super King Air 200 si è trovato nel bel mezzo di un incubo. La cabina ha perso pressurizzazione all’improvviso. Invece di lottare contro il tempo e l’ipossia per portare l’aereo a terra, i piloti hanno lasciato che fosse il computer a occuparsene.

Aereo atterra da solo grazie al sistema Autoland di Garmin

Il sistema Autoland di Garmin si è attivato, ha preso i comandi e ha portato il bimotore turboelica all’aeroporto metropolitano delle Montagne Rocciose. Da solo, dall’inizio alla fine, senza che nessun essere umano toccasse i comandi. È la prima volta che un sistema del genere viene usato in una vera emergenza, non in un test controllato.

Autoland esiste già da qualche anno. È installato su circa 1.700 velivoli in giro per il mondo. Se il pilota è incapace di volare, il sistema prende il controllo totale dell’aereo e lo porta a terra nel modo più sicuro possibile. Tutto automaticamente.

Fino ad ora era stata solo teoria corroborata da test. Garmin aveva fatto decine di prove in condizioni controllate, dimostrazioni per gli enti regolatori, voli dimostrativi dove tutto era pianificato nei minimi dettagli. Ma una cosa è far atterrare un aereo quando si sa in anticipo che succederà, un’altra è trovarsi in una vera emergenza, dove le variabili sono tante e nessuno sa esattamente cosa potrebbe andare storto.

Secondo Chris Townsley, CEO di Buffalo River Aviation che gestisce l’aereo, il velivolo ha subito una perdita di pressurizzazione rapida e seria. A quelle altitudini il cervello inizia a funzionare male dopo pochi minuti, anche con le maschere d’ossigeno addosso.

I piloti si sono trovati con le maschere sul viso, in una situazione che evolve in modo imprevedibile, e hanno dovuto prendere una decisione in pochi secondi. Quando l’Autoland si è attivato automaticamente, come è progettato per fare, hanno deciso di lasciarlo lavorare. Non perché fossero incapaci di volare, ma perché in una situazione del genere ogni variabile in più che si riesce a eliminare aumenta le probabilità di sopravvivenza.

Il messaggio automatico che ha creato confusione

Il sistema di comunicazione automatizzato di Garmin, una volta attivato, ha trasmesso alle torri di controllo un messaggio standard che parlava di “incapacità del pilota“. Buffalo River Aviation ha subito corretto, i piloti erano perfettamente coscienti e capaci, hanno semplicemente scelto di usare tutti gli strumenti a disposizione per minimizzare i rischi. Una decisione razionale e professionale.

È un dettaglio importante. Non è la storia di piloti svenuti salvati dal computer miracoloso, è la storia di professionisti che hanno valutato la situazione e hanno deciso che delegare al sistema automatico fosse la scelta più sicura in quel momento specifico.

L’atterraggio che nessuno aveva mai visto

Autoland ha fatto il suo lavoro. Ha scelto l’aeroporto, ha comunicato con il controllo del traffico aereo, ha gestito la discesa, ha configurato l’aereo per l’atterraggio e lo ha posato sulla pista. Le due persone a bordo sono scese indenni. La FAA, l’ente che regola l’aviazione negli Stati Uniti, ha già aperto un’indagine. È procedura standard quando succede qualcosa di insolito, e questo caso è decisamente inusuale.

Non è la prima volta che un aereo atterra in modalità completamente automatica. I sistemi di autoland esistono da decenni negli aerei di linea e vengono usati regolarmente quando c’è nebbia fitta. Ma è la prima volta che viene usato in una vera emergenza. Quello che prima era una promessa teorica adesso è realtà documentata.

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Pubblicato il
30 dic 2025
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