AGCOM e diritto d'autore, Europa chiama Italia

AGCOM e diritto d'autore, Europa chiama Italia

La Commissione del Vecchio Continente scrive ai vertici di AGCOM a proposito del regolamento a tutela del diritto d'autore. Contestata l'eccessiva durata del procedimento di rimozione. Pressioni per agire contro gli access provider
La Commissione del Vecchio Continente scrive ai vertici di AGCOM a proposito del regolamento a tutela del diritto d'autore. Contestata l'eccessiva durata del procedimento di rimozione. Pressioni per agire contro gli access provider

Due versioni differenti: una prima bozza – pubblicata in esclusiva sul blog dell’avvocato Fulvio Sarzana – firmata dal Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani. Un secondo testo (questa volta ufficiale ) ratificato dal commissario per l’Agenda Digitale Neelie Kroes.

Non cambia però la sostanza: le autorità dell’Unione Europea hanno scritto una lettera indirizzata all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), per offrire il proprio parere sul regolamento tricolore in materia di tutela del diritto d’autore sulle nuove reti di comunicazione elettronica.

Al di là delle differenze tra le due versioni, la Commissione del Vecchio Continente ha ribadito un forte interesse per i futuri sviluppi del regolamento. Sottolineando come “la procedura di notifica di violazione e rimozione dei contenuti ( notice and takedown )” coincida chiaramente con gli obiettivi europei anti-pirateria .

Nella lettera firmata da Kroes è stata però contestata l’eccessiva durata – da 45 a 60 giorni – prevista dall’Autorità per il procedimento di rimozione dei contenuti illeciti . La stessa disciplina dell’Unione Europea andrebbe a prevedere la rimozione immediata di materiale in violazione del diritto d’autore.

La Commissione ha inoltre contestato le 48 ore offerte da AGCOM ai vari destinatari di un provvedimento di rimozione . Secondo le autorità europee, “neppure due giorni lavorativi” rappresenterebbero un tempo non sufficiente per far pervenire all’Autorità le proprie difese.

C’è chi ha poi fatto un sunto del parere europeo, almeno sulla base della prima versione firmata da Tajani: i commissari vorrebbero la reintroduzione dell’inibizione all’accesso ai cittadini italiani in caso di siti pirata operativi all’estero . Si consiglierebbe inoltre di agire contro gli access provider e non soltanto nei confronti degli host .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
10 nov 2011
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