La Commissione europea ha adottato una versione aggiornata delle linee guida relative agli aiuti di Stato per la realizzazione di reti a banda larga. In pratica sono state stabilite le nuove regole che devono essere rispettate per ricevere il via libera dall’Europa. I finanziamenti pubblici sono consentiti per connessioni con velocità minima di 1 Gbps in download. Altre novità riguardano il 5G e lo snellimento delle procedure burocratiche.
Banda larga: novità per gli aiuti di Stato
Le nuove linee guida stabiliscono le norme in base alle quali la Commissione valuterà gli aiuti di Stato notificati dai singoli paesi per incrementare la diffusione delle reti a banda larga nell’Unione europea. L’obiettivo è garantire la connettività Gigabit per tutti e la copertura 5G ovunque entro la fine del decennio. La versione aggiornata supporta la transizione digitale e riflette gli sviluppi tecnologici, normativi e del mercato (la precedente del 2013 prevedeva una velocità di almeno 30 Mbps).
Le nuove linee guida stabiliscono innanzitutto che gli aiuti di Stato sono consentiti per realizzare reti con una velocità di download di almeno 1 Gbps e di upload di almeno 150 Mbps, se non sono previsti investimenti privati. Qualsiasi incentivo statale dovrà almeno triplicare la velocità di download e, nelle aree competitive, fornire almeno 1 Gbps in download e 150 Mbps in upload.
Per quanto riguarda il 5G, le nuove norme consentiranno agli Stati membri di sostenere le reti mobili, se non è previsto l’investimento degli operatori privati e non è garantito da altre misure. Sono state inoltre aggiornate le regole per l’accesso ai servizi a banda larga, ad esempio mediante voucher sociali.
La Commissione ha infine cambiato alcune regole per semplificare l’applicazione delle linee guida attraverso la riduzione della burocrazia per aziende e autorità pubbliche. Le nuove linee guida entreranno in vigore il giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, prevista per gennaio 2023.