Alla sbarra i phisher di Shadowcrew

Alla sbarra i phisher di Shadowcrew

Il processo contro una celebre banda di phisher raggiunge il culmine. Sei dei diciannove membri confessano: hanno rubato oltre 4 milioni di dollari
Il processo contro una celebre banda di phisher raggiunge il culmine. Sei dei diciannove membri confessano: hanno rubato oltre 4 milioni di dollari


New York (USA) – La storia di Shadowcrew, tra le più note bande di phisher che abbia operato in Internet, sta per volgere al termine. Sei membri dell’organizzazione, smantellata nel 2004 dai servizi segreti degli Stati Uniti, hanno finalmente confessato di fronte ai giudici: sono colpevoli di avere rubato e trafficato milioni di carte di credito ottenuti attraverso truffe, sabotaggi ed altre forme di raggiri telematici.

I rei confessi sono quasi tutti giovani appassionati di informatica ed hanno un’età compresa tra i 22 ed i 47 anni. Sulle loro teste pendono accuse pesantissime : frode fiscale, truffa, sottrazione indebita di informazioni personali. Nella più rosea delle prospettive, questi reati garantiranno agli imputati un massimo di cinque anni di reclusione .

“Questi pericolosi criminali hanno creato ed organizzato una bacheca online per lo scambio di informazioni finanziarie ed anagrafiche”, sostengono i pubblici ministeri del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Attraverso il sito Shadowcrew.com, i diciannove phisher “hanno violato leggi non solo nazionali”, sostiene il giudice Christopher Christie, “ma hanno agito a livello internazionale, distruggendo la tranquillità di migliaia di persone in tutto il mondo”.

Andrew Mantovani, accusato di essere il boss della banda, ha ammesso di aver rubato oltre 18 milioni di identità . Molte delle informazioni ottenute da Mantovani sono state usate per acquistare prodotti e servizi online, utilizzando sistemi come eBay e PayPal .

Il sito dell’organizzazione, visitato da centinaia di altri phisher provenienti da tutto il mondo, serviva per lo scambio di informazioni sensibili d’ogni tipo: non solo carte di credito, ma anche carte d’identità, passaporti e qualsiasi altro tipo di documento falsificabile. Wesley Lanning, reo confesso, ha dichiarato che la banda prevedeva di “forgiare carte plastificate completamente false”. Lanning ha ammesso di aver creato almeno 400 carte d’identità fasulle, destinate soprattutto agli studenti universitari degli Stati Uniti.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
22 nov 2005
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