Il 40% dei lavoratori rischia di essere sostituito dall’intelligenza artificiale. A dirlo sono gli esperti delle Nazioni Unite, e non sono gli unici a vedere nero per il futuro dell’occupazione. Il punto è che ormai il dado è tratto, non si torna più indietro. L’AI diventerà sempre più potente e invaderà ogni aspetto della nostra vita, lavoro compreso.
Quindi, tanto vale essere pronti. Andy Jassy, il grande capo di Amazon, ha deciso che è meglio giocare d’anticipo. In una nota interna consultata dalla BBC, incoraggia suoi dipendenti a “essere curiosi sull’AI” e soprattutto a prepararsi a ciò che verrà.
Amazon sostituirà i suoi dipendenti con l’AI
“Avremo bisogno di meno persone per svolgere alcuni dei lavori che vengono svolti oggi, e di più persone per svolgere altri tipi di lavoro. […] È difficile sapere esattamente cosa succederà, ma ci saranno meno lavoratori in Amazon nei prossimi anni.“, scrive Andy Jassy. In pratica, l’AI renderà l’azienda più efficiente, ma a scapito delle persone che ci lavorano. E chi non si adatta potrebbe restare indietro.
Almeno Andy Jassy è stato chiaro sulle sue intenzioni, anche se è rimasto vago su chi pagherà il conto. Intanto altri colossi tech sono ottimisti. L’intelligenza artificiale sostituirà certi lavori, ma ne creerà di nuovi.
Geoffrey Hinton, uno dei padri dell’intelligenza artificiale, non se la beve e liquida queste previsioni ottimistiche. “Se l’intelligenza artificiale può svolgere qualsiasi lavoro intellettuale, dove sarebbero questi nuovi posti? Si dovrebbe essere incredibilmente bravi per fare ciò che l’AI non riesce a fare.” Difficile stabilire chi abbia ragione, ma chi è già stato rimpiazzato dall’AI sa che non è una bella esperienza…