Il Progetto Kuiper di Amazon, un’ambiziosa iniziativa da 10 miliardi di dollari per fornire Internet ad alta velocità a livello globale attraverso una rete di satelliti in orbita terrestre bassa (LEO), sta per raggiungere una tappa fondamentale.
Dopo aver condotto con successo una serie di test, l’azienda si prepara a compiere l’ultimo viaggio per i suoi satelliti prototipo, denominati Kuipersat-1 e Kuipersat-2: farli bruciare in modo controllato nell’atmosfera terrestre. A renderlo noto, è stata Amazon stessa, tramite un aggiornamento online.
L’importanza del deorbiting controllato
Lanciati lo scorso ottobre, i Kuipersat hanno dimostrato l’efficacia dei sistemi hardware e software che saranno utilizzati nella rete completa di 3,236 satelliti. Durante i test, i prototipi hanno trasmesso dati per diverse applicazioni, come lo streaming video, gli acquisti online e le videochiamate, oltre a sperimentare un innovativo sistema di comunicazione laser per lo scambio di informazioni tra i satelliti stessi.
Il piano di mitigazione dei detriti orbitali del Progetto Kuiper prevede la rimozione di ogni satellite dalla rete entro un anno dalla fine della sua missione. La discesa controllata e lo smaltimento sicuro dei Kuipersat rappresentano quindi un test cruciale per garantire la sostenibilità del progetto a lungo termine.
Attraverso una serie di manovre di abbassamento dell’orbita, i satelliti saranno gradualmente portati a un’altitudine di circa 350 chilometri, per poi disintegrarsi nell’atmosfera terrestre. Durante questo processo, i tecnici a terra monitoreranno attentamente la situazione, condividendo i dati con altri operatori satellitari e adottando, se necessario, misure per ridurre il rischio di collisioni.
Il futuro del Progetto Kuiper
Nonostante sia ancora indietro rispetto alla rete Starlink di SpaceX (ha già permesso una videochiamata tra due cellulari), che conta già milioni di clienti e collaborazioni con importanti aziende di telecomunicazioni, Amazon sta accelerando il ritmo del Progetto Kuiper. L’azienda, infatti, ha arruolato una serie di partner di alto profilo, tra cui Verizon e Vodafone. Inoltre, sta intensificando la produzione di satelliti nelle sue strutture di Kirkland e Redmond, nello stato di Washington, con l’obiettivo di realizzare fino a cinque satelliti al giorno una volta raggiunta la piena capacità operativa.
I primi satelliti di produzione saranno pronti per il lancio nei prossimi mesi e Amazon prevede di avere un numero sufficiente di dispositivi in orbita entro la fine del 2024 per iniziare a offrire dimostrazioni ai primi clienti aziendali. Secondo i termini della licenza rilasciata dalla Federal Communications Commission, l’azienda dovrà installare la metà dei 3,236 satelliti previsti entro la metà del 2026 e completare la rete entro il 2029.