Amazon, spedizioni Prime potrebbero tornare a pagamento?

Amazon, spedizioni Prime potrebbero tornare a pagamento?

Amazon da aprile si focalizzerà sull’approvvigionamento di determinati prodotti direttamente dai marchi loro proprietari, in Italia e in Europa.
Amazon, spedizioni Prime potrebbero tornare a pagamento?
Amazon da aprile si focalizzerà sull’approvvigionamento di determinati prodotti direttamente dai marchi loro proprietari, in Italia e in Europa.

In seguito alla diffusione dell’avviso Amazon sugli articoli con più resi, il colosso dell’e-commerce si prepara a una grande novità per la distribuzione dei prodotti in tutta Europa. Come ripreso dal Corriere, la società ha optato per la riorganizzazione dei distributori del Vecchio Continente al fine di fornire parte dei beni venduti direttamente dai marchi loro proprietari, portandoli dai magazzini iniziali al consumatore. Sulla questione, però, occorre fare chiarezza.

La nuova strategia Amazon per le spedizioni

La decisione presa dal gigante di Seattle, secondo quanto emerso dalle prime analisi, avrebbe potuto scaricare conseguenze importanti sull’intera filiera. Secondo la presidente e founder di BrandOn Group, Paola Marzario, le spedizioni potrebbero addirittura tornare a pagamento anche per i clienti Prime in quanto non più incluse nel pacchetto Prime:

Come impatto immediato molti brand non riusciranno a soddisfare la spedizione con Prime se dovranno pubblicare direttamente i loro prodotti sul marketplace anziché vendere ad Amazon.

Di conseguenza, il mercato potrebbe trovarsi dinanzi a tre scenari distinti: il primo consiste nella minore scelta di prodotti sul catalogo Amazon; il secondo, invece, nella vendita con spese di spedizione da pagare a parte, come avviene già per molteplici beni venduti mediante il portale. Il terzo, infine, vedrebbe la vendita forzata di un prodotto unico in pacchi da più unità affinché il rivenditore possa sostenere i costi logistici senza richiedere il pagamento della quota extra per la spedizione.

Questa misura, che verrà attuata a partire dal prossimo aprile, potrebbe giocare a favore dei distributori in quanto permetterebbe loro di trasformarsi in rivenditori con un’autonomia più ampia nella gestione di prezzi, promozione e logistica.

Ad ogni modo, questa è la nota rilasciata dalla società di Andy Jassy:

Come ogni azienda, rivediamo regolarmente il nostro approccio all’approvvigionamento dei prodotti con l’obiettivo di controllare i costi e mantenere i prezzi bassi per i clienti. Per questo motivo abbiamo deciso di concentrarci sull’approvvigionamento di alcuni prodotti per i nostri store europei direttamente dai proprietari dei marchi. Continueremo a rifornirci di prodotti da grossisti e distributori se questi sono proprietari del marchio o hanno diritti di distribuzione esclusiva. Saremo lieti di poter continuare a lavorare con grossisti e distributori che possono scegliere di vendere questi prodotti ai clienti direttamente sul nostro store attraverso il Marketplace di Amazon, in qualità di partner di vendita. Per aiutare i grossisti e i distributori a prepararsi, abbiamo fornito loro un preavviso di circa due mesi

Da fonti vicine all’azienda, tuttavia, emergono anche immediate rassicurazioni che rendono il quadro generale più chiaro e legato agli strumenti già in essere nel perimetro di offerta del gruppo:

  • Le spedizioni gratuite non sarebbero a rischio, così come la selezione dei prodotti. Amazon continuerà infatti a rifornirsi di prodotti da grossisti e distributori se questi sono proprietari del marchio o hanno diritti di distribuzione esclusiva;
  • Amazon continuerà a lavorare con grossisti e distributori che possono scegliere di vendere questi prodotti ai clienti direttamente sul suo store attraverso il Marketplace di Amazon, in qualità di partner di vendita. Ad esempio, in Italia, i partner di vendita possono ottenere il badge “Prime”, attraverso due programmi:
    • Logistica di Amazon (FBA – Fulfilled By Amazon), che permette di offrire ai clienti la migliore esperienza di consegna possibile. Questo servizio consente ai partner di vendita di stoccare i propri prodotti nei centri logistici di Amazon, che si occupa di prelevare, imballare, spedire e fornire assistenza clienti per questi prodotti.
    • programma Prime gestito dal venditore (SFP – Seller Fulfilled Prime), ossia un’ulteriore opzione alternativa al programma Logistica di Amazon che permette ai partner di vendita di offrire i propri prodotti attraverso il programma Prime e gestire autonomamente la propria logistica. Questo programma consente ai partner di vendita di usufruire del programma Prime e ai consumatori di beneficiare di tali offerte, senza che i venditori debbano utilizzare in alcun modo i servizi logistici di Amazon.

Il tema è inevitabilmente interessante in virtù del grande impatto che Amazon ha oggi sull’economia (italiana e non). Solo nel nostro Paese sono oltre 20.000 le PMI che hanno scelto questo marketplace per le proprie vendite online e sono 60.000 i posti di lavoro direttamente legati a questo tipo di attività. Grazie ad un marketplace online di tale caratura si sono inoltre registrate vendite all’estero per 800 milioni di euro, ampliando così la portata dei mercati locali e regalando a molte piccole aziende opportunità nuove da esplorare. Impatto, sostenibilità e dinamiche del servizio di distribuzione sono pertanto innegabilmente importanti, con prospettive di crescita per gli anni a venire che proiettano questo specifico segmento oltre quota 1 miliardo di euro di introiti.

Fonte: Corriere
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Pubblicato il
31 mar 2023
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