AMD e Cina, affari senza frontiere

AMD e Cina, affari senza frontiere

Il chipmaker americano ha spuntato un nuovo accordo che le permetterà di vendere in licenza il suo processore Geode a università e imprese locali. Prevista anche l'apertura di una nuova sede cinese
Il chipmaker americano ha spuntato un nuovo accordo che le permetterà di vendere in licenza il suo processore Geode a università e imprese locali. Prevista anche l'apertura di una nuova sede cinese


Sunnyvale (USA) – Ieri AMD ha esteso i propri accordi commerciali con il Governo cinese, che prevedono il varo di un nuovo quartier generale nella regione del Zhongguancun, nota come la Silicon Valley cinese, e la concessione in licenza della propria tecnologie x86 Geode . Il chipmaker di Sunnyvale devolverà inoltre 750.000 dollari per l’informatizzazione della scuola primaria nelle aree meno sviluppate del Paese.

L’accordo senza dubbio più interessante è quello che consentirà all’Università di Pechino, sotto la supervisione del Ministero cinese per la Scienza e la Tecnologia, di utilizzare la tecnologia del processore Geode di AMD per sviluppare device e personal computer destinati al mercato consumer e aziendale. Il chipmaker potrà licenziare la propria tecnologia anche alle aziende locali autorizzate dal Governo.

Come noto, Geode è un chip embedded compatibile con le istruzioni x86 a 32 bit e basato su di un’architettura derivata dall’Athlon XP. Alcuni degli attuali modelli di Geode consumano meno di 1 watt e operano a frequenze intorno ai 500 MHz: vi sono tuttavia modelli da 15-20 watt con clock oltre il gigahertz che possono essere utilizzati sulle network appliance e sui server ultradensi.

AMD è tra i primi chipmaker occidentali aver concesso in licenza alla Cina un proprio processore. Infatti, la maggior parte degli odierni chip per computer, a causa della loro elevata potenza di calcolo, devono sottostare alle severe restrizioni sulle esportazioni imposte dagli USA. AMD afferma che Geode “è uno dei processori più performanti a poter essere esportato senza una speciale licenza dello U.S. Department of Commerce”.

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Pubblicato il
25 ott 2005
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