Anche il Pakistan spegne i social network

Anche il Pakistan spegne i social network

Il Pakistan ha spento i social network per porre fine ad una escalation di violenza dovuta ad una nuova diatriba tra la Francia e gli estremisti.
Anche il Pakistan spegne i social network
Il Pakistan ha spento i social network per porre fine ad una escalation di violenza dovuta ad una nuova diatriba tra la Francia e gli estremisti.

Facebook, Twitter, YouTube, WhatsApp, Telegram: il governo del Pakistan ha chiuso i rubinetto e con un ordine dell’autorità per le telecomunicazioni ha ordinato l’immediata sospensione del servizio direttamente alle rispettive piattaforme. Quando succede non è mai un buon segno e il fatto che sia accaduto non può che spostare i riflettori su quanto sta accadendo nel Paese.

Pakistan: stop ai social

La lettera inviata dal presidente della Pakistan Telecommunication Authority ordina la cessazione immediata dei servizi online spiegando che i motivi stanno nella necessità di “mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza“, obiettivo che potrebbe essere raggiungibile – secondo le autorità – soltanto fermando “temporaneamente” le piattaforme social più diffuse. Quanto la soluzione sia temporanea, però, non è chiaro: non c’è un termine, al momento, e soltanto la fine dei disordini potrà probabilmente far tornare la situazione alla normalità.

Il caos è esploso a seguito di un aumento delle frizioni tra un leader radicale ed un giornalista francese a proposito di alcune pubblicazioni su Maometto ritenute oltraggiose. Il problema è deflagrato nel giro di poco, portando la protesta nelle strade e costringendo i cittadini francesi sul posto a lasciare il territorio rapidamente per pericoli di rappresaglie. Già 5 i morti durante gli scontri per le strade, con 350 feriti durante il blocco delle principali vie di comunicazione.

Il governo pakistano ha voluto congelare la situazione fermando i social network, interrompendo così il flusso di notizie ed emozioni che circolavano al di fuori dei canali ufficiali. Così facendo, chiaramente, è soppressa la libertà: si tratta di pratiche estremamente comuni ormai in Paesi ove il controllo sulle masse avviene con azioni di propaganda e rigido comando. I social sono un elemento intrinsecamente legato alla Politica poiché, accelerando le comunicazioni interpersonali, possono fungere da megafono sia per i messaggi di ordine che per la propaganda estremista: l’impossibilità di gestire i flussi fa perdere facilmente di vista i paradigmi della libertà e porta i Paesi più fragili ad azioni censorie come quella vista in queste ore in Pakistan, come vista nel giorni scorsi in Myanmar e come più volte successo in altre zone.

Spegnere i social significa togliere il microfono alle masse: uno strumento che la democrazia deve imparare a conoscere e calibrare, perché da questi snodi passerà la definizione politica del futuro e delle prossime dimensioni dell’ordine sociale a livello globale.

Fonte: Geo.tv
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Pubblicato il 16 apr 2021
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