Condividi nelle vicinanze: l'Airdrop di Android

Condividi nelle vicinanze: l'Airdrop di Android

Google regala ad Android una funzione simile alla Airdrop di Apple, consentendo di effettuare condivisioni con device nelle vicinanze.
Condividi nelle vicinanze: l'Airdrop di Android
Google regala ad Android una funzione simile alla Airdrop di Apple, consentendo di effettuare condivisioni con device nelle vicinanze.

Google lancia ufficialmente Google Nearby Share, il suo servizio di sharing senza fili, per device Samsung e Pixel. Per chi non lo sapesse, la piattaforma funzionerà in un modo simile a quello visto sui prodotti Apple con AirDrop, pur arrivando con anni di ritardo rispetto alla soluzione di Cupertino.

Non sono chiari i motivi per cui questa funzione non sia mai stata implementata prima di oggi, ma con ogni probabilità potrebbe trattarsi di una precauzione di sicurezza: d’ora innanzi il gap è comunque colmato e presto l’intero corpus dei dispositivi Android potrà godere di questa modalità velocizzata e semplificata di scambio. Il tutto ha ovviamente ripercussioni anche in ambito professionale e produttivo: laddove la velocità è tutto per poter procedere rapidamente, grazie alla nuova funzione si potrà godere ora di molta libertà in più.

Google Nearby Share: identica ad AirDrop di Apple

Google ha lavorato a lungo a tale soluzione. I processi di condivisione che vi erano finora, erano troppo lenti, effimeri e macchinosi; con Nearby Share su Android invece, la condivisione dei file con i dispositivi nelle vicinanze sarà immediata, fresca al pari di quella che si ha con Apple, quando si deve passare un intero album fotografico – ad esempio – da iPhone a Mac.

Nelle impostazioni rapide del software di Android, gli utenti possessori di device Pixel e marchiati Samsung (nonché la gamma Chromebook) vedranno un interruttore che servirà per attivare o disattivare il servizio; altresì, si potranno accettare i trasferimenti in entrata, siano essi testi, collegamenti ipertestuali, immagini, video ed altri tipi di file differenti.

La precedente soluzione per lo sharing rapido di Google è stata introdotta nel lontano 2011 (quasi dieci anni fa) con Ice Cream Sandwich ed è stata resa obsoleta già con Android 10. Android Beam (questo il nome ufficiale) richiedeva di far toccare fisicamente i dispositivi con i quali si intendeva effettuare l o scambio dei dati.

Tornando a Nearby Share, una volta che verrà cliccato “Attiva condivisione nelle vicinanze” Si vedranno i dispositivi pronti a ricevere i file, con relativa immagine del profilo. Gli utenti potranno poi impostare la “Visibilità del dispositivo”, rimanendo “nascosti” ai più, attivi a tutti o attivi soltanto per i propri contatti presenti in lista.

Quando un utente accetterà il trasferimento, apparirà una notifica con scritto: “Il dispositivo vicino sta condividendo”; ricordiamo che l’accettazione della condivisione è fondamentale per funzionare. La foto, il video o il documento inviato sarà disponibile poi nella cartella Download o copiato su un editor di testo all’interno del device (qualora si decidesse di condividere un link, ad esempio).

Condividi qui vicino

Come condividere contenuti

Queste le istruzioni fornite da Google:

  1. Apri i contenuti, come una foto o una pagina web.
  2. Tocca Condividi > Condivisione Qui vicino.
    • Potresti dover toccare Attiva.
  3. Avvicina il tuo telefono al dispositivo del tuo amico.
  4. Nella sezione “Ricerca di dispositivi nelle vicinanze”, tocca un dispositivo.
  5. Tocca Invia.
  6. Riceverai il messaggio “Invio…”. Quando ricevi il messaggio “Inviato”, tocca Chiudi.

Per ricevere contenuti è sufficiente toccare la notifica che compare sullo schermo e valutare quindi se attivare o meno la condivisione in ricezione. Ognuno può scegliere per proprio conto se essere visibile da tutti, da alcuni o da nessun contatto: è sufficiente passare per il menu Impostazioni > Google > Connessioni del dispositivo > Condivisione qui vicino > Visibilità del dispositivo.

Tale menu sarà visibile non appena l’impostazione sarà abilitata sul proprio device: il rollout della nuova funzione è in corso in queste ore.

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Pubblicato il
5 ago 2020
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