Immaginiamo di trovarci in una situazione critica: un incidente, un’emergenza medica, qualcosa che richiede aiuto immediato. Si chiama il numero di emergenza e dall’altra parte della linea qualcuno cerca di capire cosa sta succedendo basandosi solo sulla propria voce tremante e sulle descrizioni confuse. Non sarebbe meglio trasmettere il video? È proprio quello che fa Emergency Live Video, una funzione che trasforma lo smartphone Android in una telecamera di sorveglianza temporanea per i servizi di emergenza.
Android Emergency Live Video, quando la fotocamera che può salvare la vita
In pratica, durante una chiamata di emergenza, l’operatore può richiedere di vedere cosa sta succedendo attraverso la fotocamera del telefono. Si dà l’autorizzazione, il telefono inizia a trasmettere in diretta, e qualcuno dall’altra parte della linea può finalmente vedere se serve davvero un’ambulanza o meno.
Non si deve impostare nulla. Durante una chiamata o un messaggio di emergenza, se l’operatore ritiene che vedere la scena possa essere utile (e sicuro), può inviare una richiesta al dispositivo. Una volta autorizzato, il telefono avvia lo streaming live dell’ambiente circostante. L’operatore può valutare rapidamente la situazione e, ad esempio, guidare attraverso le procedure di primo soccorso come la rianimazione cardiopolmonare mentre si aspettano i soccorsi.
Google sottolinea che il video è crittografato di default. Si può interrompere lo streaming in qualsiasi momento toccando “Interrompi condivisione”, nel caso ci si accorgesse che l’operatore sta vedendo cose che si preferirebbe tenere private o se semplicemente si cambia idea sul fatto di essere filmati.
Disponibilità
Emergency Live Video è stato lanciato negli Stati Uniti e in alcuni Paesi della Germania e del Messico. Perché solo lì? Google non lo spiega chiaramente, ma probabilmente ha a che fare con accordi con i servizi di emergenza locali, infrastrutture di comunicazione e, conoscendo Big Tech, una serie di questioni legali e burocratiche lunghe quanto un romanzo di Dostoevskij.
Google ha dichiarato che sta collaborando con organizzazioni di pubblica sicurezza a li dispositivo Android vello globale per estendere la funzione, ma non ha fornito una tempistica. Per supportare la funzione serve uncon Android 8 o versioni successive e Google Play Services, quindi sono esclusi solo i telefoni molto vecchi.
L’80% delle chiamate arriva da dispositivi mobili (ovvio)
Google osserva che oltre l’80% delle chiamate di emergenza proviene da dispositivi mobili, ma non è sorpresa. Gli smartphone sono ormai la corsia preferenziale per contattare i soccorsi, e ha senso che diventino sempre più sofisticati nel farlo.
Questa nuova funzione si aggiunge ad altre già esistenti come i servizi di localizzazione di emergenza, che permettono ai primi soccorritori di determinare dove ci si trova anche se non si riesce a spiegarlo. Gli smartphone e smartwatch Pixel possono già avvisare i servizi di emergenza quando rilevano un incidente stradale o una caduta.
Sia Android che iPhone hanno ormai un arsenale di funzioni per gestire situazioni di pericolo. Il telefono non è solo un dispositivo per scrollare social e guardare video di gatti, ma uno strumento potenzialmente salvavita.