Anonymous, PayPal in salvo dalla congiura

Anonymous, PayPal in salvo dalla congiura

Nessuna violazione dei database della piattaforma di pagamenti, dopo un'attenta analisi interna. Nel mirino degli hacktivisti finisce invece ImageShack, minacce più o meno credibili anche per Zynga e Facebook
Nessuna violazione dei database della piattaforma di pagamenti, dopo un'attenta analisi interna. Nel mirino degli hacktivisti finisce invece ImageShack, minacce più o meno credibili anche per Zynga e Facebook

Nel giorno dedicato al rivoluzionario mascherato Guy Fawkes, un’ondata di cyberattacchi ai più svariati presidi digitali, dal sito del governo australiano alle varie ramificazioni cibernetiche della piattaforma NBC . In una nota diramata dal gigante dei pagamenti PayPal, nessun account sarebbe mai pervenuto nelle grinfie di Anonymous , dopo una scrupolosa analisi interna che non avrebbe trovato alcuna falla nei database dell’azienda statunitense.

Nel prosieguo della Congiura delle Polveri , il celebre e sfrangiato collettivo hacker ha invece lanciato la cosiddetta Operazione Vendetta, a colpire ancora il governo australiano e ImageShack, piattaforma per l’archiviazione e la condivisione di immagini . “Il sito è completamente nostro – hanno scritto gli hacker su Pastebin – Abbiamo il controllo fisico di tutti i suoi server. Lo avremo per anni”.

Tra le informazioni trafugate da Anonymous, pagine di codice, indirizzi di posta elettronica e password cifrate degli utenti di ImageShack . Il collettivo mascherato ha inoltre respinto la paternità degli attacchi al gigante della sicurezza informatica Symantec, nel mirino di un gruppo chiamato HTP. Sarebbero così sfuggiti diversi dati personali appartenenti agli impiegati della security company .

Mentre la protesta si è diretta verso il Parlamento di Londra – “ma NON lo faremo saltare in aria”, hanno assicurato gli hacktivisti citando la congiura di Guy Fawkes – Anonymous ha lanciato la prima fase dell’Operazione MaZYNGA , già annunciata nei giorni scorsi contro i recenti licenziamenti decisi ai vertici della piattaforma di social gaming. Certe fazioni di Anonimi giurano di avere nel mirino anche Facebook, ma c’è chi smentisce categoricamente il proposito.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
6 nov 2012
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