Apple forgia un browser dal cuore open

Apple forgia un browser dal cuore open

La casa della Mela sforna un browser dal cuore open source che mira a scalzare Internet Explorer come browser di default per la piattaforma Mac. Svelato un software che rivaleggia con PowerPoint. Pronti anche i nuovi notebook
La casa della Mela sforna un browser dal cuore open source che mira a scalzare Internet Explorer come browser di default per la piattaforma Mac. Svelato un software che rivaleggia con PowerPoint. Pronti anche i nuovi notebook


San Francisco (USA) – Ha suscitato interesse e scalpore l’annuncio con cui il CEO di Apple, Steve Jobs, ha presentato all’evento MacWorld una nuova creatura della propria azienda. Nel cuore della Mela ora batte un nuovo browser che vuole rivaleggiare con il leader, Microsoft Internet Explorer. Il nome è ambizioso: Safari.

Si tratta di un web-software basato sul motore di rendering open source KHTML, lo stesso alla base di Konqueror , il navigatore/file manager integrato nel ben noto ambiente desktop KDE per Linux.

Jobs ha dichiarato che Safari è “basato sugli standard” del settore, “funziona bene con ogni sito Web” ed è persino “tre volte più veloce di Internet Explorer” nel caricamento delle pagine Web (sulla piattaforma Mac) e sensibilmente più efficiente nell’esecuzione di JavaScript.

Non sembra un caso che la casa della Mela abbia tirato fuori dal cilindro un browser per Mac proprio allo scadere del contratto quinquennale stipulato con Microsoft per l’utilizzo di IE sulla propria piattaforma: Safari sembra infatti destinato a divenire il nuovo browser di default al posto di IE sulle prossime generazioni di Mac.

È degno di nota il fatto che Apple abbia scartato il motore di rendering di quello che viene considerato il più famoso browser open source sulla piazza, Mozilla, a favore del “cuore” di Konqueror: Jobs ha giustificato questa scelta sostenendo che il motore di rendering di Konqueror è il più compatto in assoluto e “aiuta Safari a rimanere leggero e reattivo”.

Apple, che ha lavorato sul browser per oltre un anno, ha apportato diversi miglioramenti al codice sorgente originale di KHTML, modifiche che il team di Safari ha reso a sua volta disponibili al progetto KDE.

“Alcune persone hanno dei problemi con l’open source”, ha detto Jobs con un pizzico di opportunismo e un non troppo velato riferimento agli amici-nemici di Microsoft. “Noi pensiamo invece che sia un’ottima cosa”.

Fra le funzionalità più interessanti di Safari c’è un’interfaccia che interagisce con il motore di ricerca più quotato (Google), una funzione per tornare rapidamente ad un precedente URL o accedere ai favoriti, un download manager, una funzione per bloccare le finestre e i pop-up pubblicitari e la possibilità di importare i bookmark di Internet Explorer.

Gli utenti di Mac OS X 10.2 o superiore possono scaricare una versione beta gratuita di Safari da qui . Ma Jobs non si è limitato a parlare del suo Safari. Ecco le altre importanti novità.


Al MacWorld Jobs ha lanciato Keynote, un software per creare presentazioni che va a competere direttamente con Powerpoint di Microsoft. Basato sul formato XML, Keynote è in grado di importare ed esportare presentazioni create con Office ed esportare file in formato PDF e QuickTime.

Per dimostrare la solidità e la completezza del programma, Jobs ha sostenuto pubblicamente che ormai da due anni usa versioni preliminari di Keynote per generare le presentazioni da mostrare a meeting e conferenze.

Keynote è già disponibile al prezzo di 99$.

Sul fronte hardware la più grossa novità del MacWorld è invece stata il lancio di due nuovi modelli di Powerbook con uno schermo da 12 e 17 pollici: il primo può essere visto come un’evoluzione dell’iBook dedicata al mercato professionale, mentre il secondo è un grosso aggiornamento del Titanium.

Apple ha già pubblicato tutte le informazioni in italiano sulla configurazione delle due macchine qui per il 12 pollici e qui per il 17 pollici. I due computer rappresentano rispettivamente il più piccolo e il più grande notebook attualmente offerti da Apple e vanno ad aggiungersi alla ricca offerta mobile della casa della Mela. Jobs ha presentato i due nuovi prodotti affermando che “questo sarà l’anno dei notebook” e che nel giro di pochi anni il settore del mobile computing genererà il 50% dell’intero fatturato dell’azienda di Cupertino.

Entrambi i notebook supportano, nativamente o attraverso un add-on, la nuova tecnologia wireless di Apple chiamata Airport Extreme: questa integra il supporto sia allo standard 802.11b (Wi-Fi) sia al giovanissimo 802.11g.

Jobs ha dichiarato senza mezzi termini che, a suo avviso, il futuro sta nell’802.11g e non, come sembrano credere altri (fra cui Intel), nell’802.11a: entrambe le evoluzioni dello standard offrono velocità analoghe, ma mentre il primo opera sulla stessa banda di frequenza di Wi-Fi (2,4 GHz), e ne mantiene quindi la compatibilità, il secondo opera su una banda di 5 GHz. Sebbene la scelta di una diversa banda pregiudichi la compatibilità con il passato, alcuni esperti sostengono che questo ponga fine ai problemi di interferenza di cui soffre l’attuale versione di Wi-Fi: diversi altri standard wireless, come quelli dei telefoni cordless, operano infatti nello stesso range di frequenze di 802.11b e g.

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Pubblicato il 9 gen 2003
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