Apple/ Il caldo giugno della Mela

Apple/ Il caldo giugno della Mela

di D. Galimberti - Quello di giugno è stato un mese molto ricco di novità per gli appassionati dell'universo Apple. Eccole riassunte insieme a qualche considerazione
di D. Galimberti - Quello di giugno è stato un mese molto ricco di novità per gli appassionati dell'universo Apple. Eccole riassunte insieme a qualche considerazione


Quello di giugno è stato un mese molto ricco di novità per gli appassionati dell’universo Apple. Vediamo di riassumerle facendo qualche considerazione e con un occhio di riguardo alla conferenza degli sviluppatori appena conclusasi.

All’inizio del mese è stata presentata Airport Express, la nuova stazione senza fili di dimensioni ridottissime ma dotata di porta USB (per la condivisione di stampanti in rete Wi-Fi) e di un’apposita uscita per inviare allo stereo di casa la musica proveniente da iTunes.

Subito dopo è stata la volta dei nuovi PowerMac G5, con doppio processore a 2,5 GHz raffreddato a liquido. Sempre restando in tema G5, ci sono altre due notizie dei giorni scorsi che vale la pena segnalare. La prima è quella di un nuovo supercomputer, che con “soli” 1.500 PowerMac G5 (ed un costo inferiore rispetto ai concorrenti) andrà ad insidiare il secondo posto della classifica TOP500. La seconda riguarda le indiscrezioni sulla prossima Xbox, che rivelano un nuovo processore PPC a tre nuclei (core) da 3,5 GHz e circuiteria da 0,65 micron; questo processore dovrebbe essere il PPC976, ovvero un’evoluzione del PPC970 attualmente montato sui PowerMac G5. È facile immaginare che su una macchina da gioco non verrà montato il top della tecnologia disponibile, sia per la necessità di contenere i costi, sia perché la macchina necessita di un tempo di sviluppo determinato che consenta lo sviluppo di giochi disponibili al momento del lancio; tutto ciò porta ad immaginare che nel 2005 saranno disponibili anche sui Mac dei nuovi processori a tre nuclei con velocità prossime ai 4 GHz. Più recente invece la notizia secondo la quale dovrebbero essere quasi pronte delle evoluzioni dei G5 a basso consumo, ideali per l’utilizzo nei portatili.

Procedendo in ordine temporale arriviamo all’apertura dell’iTunes Music Store Europeo, anche se per il momento è attivo solamente in Inghilterra, Francia e Germania; in Italia e nel resto dell’Europa sarà disponibile da ottobre. Grazie alla vastità del catalogo e al prezzo competitivo di 99 centesimi di euro (sensibilmente inferiore a quello degli altri store), com’era facile pronosticare, già nella prima settimana l’iTunes Music Store ha sbaragliato la concorrenza vendendo 800.000 pezzi. A testimoniare il successo di Apple nel settore musicale contribuisce anche l’accordo con BMW per l’integrazione di iPod nelle proprie auto con tanto di interfaccia di comando sul volante.

Le notizie sull’iTunes Music Store non si fermano qui: lo scorso venerdì è stata superata la quota di 95 milioni di canzoni scaricate, e per festeggiare l’ormai prossimo raggiungimento della 100 milionesima, Apple ha deciso di regalare 50 iPod da 40GB (uno ogni 100.000 canzoni tra i 95 e i 100 milioni) e un PowerBook 17″ (all’acquirente del 100 milionesimo pezzo).

Ma arriviamo al pezzo forte del mese, ovvero la Worldwide Developers Conference (WWDC). Come ampiamente preannunciato, la presentazione della nuova versione del sistema operativo (MacOSX 10.4, nome in codice Tiger) ha monopolizzato la conferenza. Prima ancora del keynote erano esposti grandi manifesti pubblicitari con slogan che, pur senza citare esplicitamente né Microsoft né Windows, erano volutamente provocatori: “Redmond, start your photocopiers”, “Introducing Longhorn” e “Redmond, we have a problem”. Al di là di questi proclami, andiamo ad esaminare le novità che saranno presenti nella prossima evoluzione del sistema operativo made in Apple.

Tiger includerà oltre 150 novità, di cui la maggior parte saranno “sotto il cofano”. Jobs ha focalizzato il suo discorso presentandone in dettaglio una decina, e noi ci soffermeremo su alcune di queste. Innanzitutto il supporto pieno ai processori G5: Tiger gestirà nativamente processi a 64-bit, e questo comporterà un considerevole aumento di prestazioni per tutte quelle applicazioni (database, applicazioni ingegneristiche e scientifiche, ecc…) che richiedono l’accesso a grandi quantità di dati e di memoria. Tutto ciò è reso possibile grazie agli importanti miglioramenti verso gli standard aperti nelle fondamenta UNIX-based fra cui un nuovo kernel con scalabilità SMP migliorata e memoria virtuale a 64-bit. A trarne beneficio sarà anche Xgrid, il software targato Apple per il computing distribuito.

Una delle novità annunciate a gran voce è Spotlight (e qui il riferimento a Longhorn è esplicito), il nuovo sitema ultra veloce di Apple per trovare qualsiasi file, documento, o informazione creata con ogni applicazione sul Mac, grazie ad una velocissima ricerca tra archivi e metadata. Il sistema è molto simile a quello utilizzato da iTunes per trovare una canzone attraverso il nome, l?artista o l?album. Spotlight permetterà agli utenti di trovare istantaneamente qualsiasi cosa, dalle e-mail alle immagini, dagli appuntamenti di iCal ai documenti Office; il risultato della ricerca verrà poi organizzato automaticamente per mostrare i risultati in base al genere, data, persona, ecc… Sempre in analogia alle Smart Playlist di iTunes o iPhoto, Spotlight permetterà di avere delle Smart Folders nel Finder, Smart Mailboxes in Mail e così via, il cui contenuto sarà costantemente aggiornato e automaticamente organizzato dal sistema.
Ma quella che secondo me è la novità che darà la maggiore svolta alla applicazioni, vero banco di prova per tutti gli utenti, saranno Core Image e Core Video, le nuove tecnologie basate sullo stesso principio di Core Audio, il cui successo sta guidando lo sviluppo della prossima generazione di applicazioni audio innovative. Core Image e Core Video demandano al processore grafico il compito di elaborare i dati in virgola mobile, alleggerendo il carico del processore centrale e consentendo di ottenere in tempo reale una lunga serie di effetti come le transizioni video o la gestione delle immagini (contrasto, sfocatura, distorsione, saturazione, ecc…). Le librerie di programmazione saranno a disposizione degli sviluppatori che potranno inserirle all’interno delle loro applicazioni; Adobe ha già annunciato che sarà tra le prime software house ad inserire questa tecnologia nelle proprie applicazioni, e già da ora è disponibile un SDK che consente agli sviluppatori di gestire il tutto su Tiger.
Un’altra novità molto importante per l’utente comune, di cui però si è poco parlato, è Automator. MacOS dispone già da tempo (ancora prima di MacOSX) di una potente possibilità di scripting che consente di automatizzare i compiti di molte applicazioni e del sistema operativo. Per esempio è possibile creare uno script che rinomini tutti i files di una determinata cartella, uno che esegua determinati compiti al verificarsi di eventi specifici, o uno che comandi un’applicazione grafica per aprire una lunga serie di immagini, ridimensionarle e salvarle in una nuova cartella. Automator permette di realizzare questi script in maniera visuale: durante il keynote è stato mostrato uno script che scarica le immagini da un sito web, le inserisce nella libreria di iPhoto, e passa il tutto ad iDVD per l’archiviazione finale.

Di Dashboard preferirei non parlare: si è già detto di tutto e di più, dalle accuse di plagio a Konfabulator al suo stile così lontano dal resto dell’interfaccia. L’unica cosa certa è che tecnologia che gli sta dietro è completamente diversa e stà a metà strada tra il sistema utilizzato per Exposè, e il richiamo di codice Html, Css e JavaScript. Per quanto riguarda l’idea di avere diversi “widget”, o moduli di accessori, sicuramente non è qualcosa di nuovo, ma a ben guardare non lo era neanche quando uscì Konfabulator. Sull’utilità di questa applicazione, l’unico modo per giudicarla è quello di provarla, quindi aspettiamo; ricordo che anche l’idea di Exposé mi sembrava un inutile vezzo, mentre ora non riesco più a farne a meno.
Ovviamente verrà dato un giro di vite anche a tutte le applicazioni fornite a corredo del sistema, dal supporto RSS in Safari, alle nuove funzionalità in Mail e in tutte le altre iApp (alcune più leggere, altre notevoli, come fanno notare gli sviluppatori già in possesso dell’attuale versione beta di Tiger). Tra queste vale sicuramente la pena di citare iChat, che grazie al supporto del nuovo standard H.264 consentirà una qualità di immagine sensibilmente migliorata e la possibilità di conferenza audio e video multi direzionale. Col nuovo iChat saranno possibili conferenze audio con un altre 10 persone e video conferenze con un massimo di 3 altre persone in una nuova interfaccia 3D. Lo standard H264 è stato scelto da MPEG group per i DVD ad alta definizione; la sua efficienza è tale da supportare una risoluzione quadruplicata, mantenendo lo stesso data rate dei codec attuali.
Mac OS X 10.4 ?Tiger? sarà disponibile nella prima metà del 2005 al prezzo di 149,00 euro (IVA inclusa). Ulteriori informazioni su Tiger possono essere trovate a partire dal sito Apple, anche se il sito italiano per ora è molto incompleto.

La WWDC ha visto anche la presentazione di nuovi monitor Apple. Abbandonato definitivamente lo stile a “righine”, anche per i monitor è giunta l’ora dell’alluminio: tre nuovi modelli da 20″, 23″ e un incredibile 30″, tutti in formato 16:10. Il modello da 30″ ha una risoluzione di 2560 x 1600 pixel, e con i suoi 4 milioni di pixel è di fatto il monitor ad alta risoluzione più grande che sia mai stato creato. Per gestire una tale quantità di dati, è stata concepita un’apposita
scheda video con due uscite DVI venduta separatamente. Tutti i monitor presentano porte Firewire e USB 2.0, e i modelli da 20″ e 23″ possono essere utilizzati anche dai computer Windows dotati di uscita video digitale DVI.

La notizia più eclatante a livello di hardware è giunta però alla fine della scorsa settimana. In molti si aspettavano l’annuncio di nuovi iMac, e probabilmente anche Apple si aspettava di poterlo fare, visto l’annuncio comparso nella giornata di venerdì sull’AppleStore: “Apple ha interrotto l’elaborazione degli ordini relativi all’attuale linea di iMac, poiché ha avuto inizio il passaggio alla nuova versione di iMac che verrà annunciata e sarà disponibile a settembre. Contavamo di avere pronta la nuova generazione di iMac in contemporanea con l’esaurimento delle scorte degli attuali iMac nelle prossime settimane, ma purtroppo la nostra previsione si è rivelata imperfetta. Ci scusiamo per gli eventuali disagi arrecati ai clienti”. Tradotto suona un po’ come “Eravamo talmente sicuri di poter presentare il nuovo iMac in questi giorni, che abbiamo interrotto la produzione del vecchio modello da un tempo sufficientemente lungo da non permettere ora di rientrare in produzione. Per questo motivo, in attesa di terminare le scorte, non possiamo più prendere ordini, ma nel frattempo vi annunciamo che a settembre ci sarà un modello nuovo, quindi potete dare libero sfogo alla vostra fantasia per indovinare cosa vi aspetta.”
Effettivamente questa mossa ha lasciato tutti un po’ sorpresi, soprattutto gli analisti che si chiedono se le scorte attuali di iMac saranno sufficienti per coprire il periodo estivo senza lasciare scoperta una considerevole quota di mercato, anche perché l’iMac è sempre stata la macchina Apple più venduta.
Al di là di questi discorsi speculativi, ci sono due domande che sorgono spontanee, una conseguente all’altra: come sarà il nuovo iMac? Quale dei nuovi aspetti ha fatto si che si verificasse un tale ritardo di progettazione?
Tra le ipotesi che vanno per la maggiore c’è quella che vuole un iMac “piatto”, con un case “nascosto” dietro il monitor. La soluzione è molto suggestiva, ma vale la pena ricordare che la disposizione in verticale di dispositivi quali HD e CD/DVD pone dei limiti fisici alle massime velocità di rotazione, e quindi alle prestazioni. In ogni caso è innegabile che un iMac realizzato in questo modo avrebbe un notevole impatto estetico e di design; non dimentichiamo inoltre che siamo nell’anno del ventesimo anniversario del Mac, ed Apple ha già sperimentato la soluzione di un computer “verticale” proprio in occasione del precedente XX° anniversario dalla fondazione.
Se così fosse le cause del ritardo potrebbero essere molteplici. L’adozione di un G5 (scelta data quasi per certa) in un case così contenuto e con queste fattezze implicherebbe non pochi problemi di raffreddamento, a meno di utilizzare la nuova versione a basso consumo del G5. La produzione del nuovo processore è però iniziata da poco, troppo poco tempo per assicurare un sufficiente volume di vendite e troppo poco tempo per testare a dovere le nuove macchine. Ulteriori problemi potrebbero derivare dalla scelta del monitor e dalla sua disponibilità: è immaginabile che il modello a 15″ venga ormai abbandonato, tanto più se si dovesse realizzare la soluzione ipotizzata sopra. L’ultima possibilità, la peggiore, è quella che vuole il ritardo imputabile ad un difetto di progettazione, magari di un particolare, che abbia resto necessario un nuovo studio, un nuovo prototipo e tutto quello che ne consegue.

Analizzando la situazione, l’ipotesi più probabile rimane comunque quella del ritardo imputabile all’attesa di un G5 a basso consumo, caratteristica comunque indispensabile per qualsiasi forma di iMac purché compatta.
Nelle prossime settimane vedremo un’infinità di indiscrezioni più o meno attendibili, e una di esse potrebbe rivelarsi quella vera; quello che è certo è che Apple si sta preparando a lanciare un prodotto nuovo, e che l’attesa per il lancio (insolitamente, ma forzatamente annunciata con mesi di anticipo) non farà che incrementare l’interesse verso la macchina simbolo di Apple.

Domenico Galimberti

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
5 lug 2004
Link copiato negli appunti