Apple ha annunciato il lancio di un nuovo, ambizioso progetto: l’Apple Health Study. Lo studio non si concentra su un aspetto specifico, ma abbraccia diversi ambiti. È uno sguardo a 360 gradi sul benessere, dalla forma fisica alla salute mentale, da come dormiamo a come invecchiamo. E tutto questo grazie ai dispositivi che già si utilizzano ogni giorno. iPhone, Apple Watch e persino gli AirPods.
Apple, al via studio sulla salute per lo sviluppo di funzionalità future
Ma l’Apple Health Study non è solo un esercizio accademico fine a se stesso. Come sottolinea Sumbul Desai, vicepresidente della divisione salute di Apple, l’azienda ha un track record invidiabile nel tradurre i risultati delle sue ricerche in funzioni concrete per i propri prodotti.
Un esempio è il nuovo test dell’udito integrato negli AirPods, nato proprio dagli studi condotti da Apple in collaborazione con esperti del settore. E chissà quali altre sorprese ci riserverà questo nuovo, mastodontico progetto di ricerca.
Naturalmente, quando si parla di dati sulla salute, la privacy è un nodo cruciale. Ma anche su questo fronte, Apple non ha nulla da temere. Gli utenti che parteciperanno allo studio avranno il pieno controllo sui propri dati. Potranno scegliere quali informazioni condividere. L’approccio riflette la filosofia “privacy-first” da sempre cara all’azienda di Tim Cook.
Una partnership d’eccellenza con Harvard
Per realizzare il suo progetto Apple si è affidata a un partner d’eccezione: il Brigham and Women’s Hospital, affiliato all’Harvard Medical School. In realtà non è la prima volta che le due istituzioni collaborano. Lo studio Heart & Movement ad esempio, ha coinvolto migliaia di utenti Apple in tutto il mondo.
A guidare la ricerca sarà Calum MacRae, cardiologo e professore di medicina a Harvard. Secondo l’esperto, l’ampiezza e la diversità del campione di partecipanti potrebbero portare a scoperte rivoluzionarie, colmando le lacune informative che spesso affliggono gli studi clinici tradizionali.
I frutti di questa ricerca non arriveranno subito. Come ammette la stessa Desai, ci vorranno almeno un paio d’anni prima di vedere risultati tangibili. Ma lo sviluppo di nuove funzioni richiede tempo e dedizione. Del resto, il rilevamento dell’apnea notturna tramite Apple Watch ha richiesto ben cinque anni di lavoro. Ma se il passato è un indice del futuro, l’attesa sarà ben ripagata.