Apple ha annunciato i nuovi MacBook Pro da 14 e 16 pollici con i processori M2 Pro e M2 Max (M2 Pro è stato usato anche nel nuovo Mac mini, insieme alla versione base M2). I due SoC incrementano notevolmente le prestazioni rispetto alla generazione precedente, ma senza incidere negativamente sui consumi. Anzi, l’autonomia massima dei MacBook Pro è aumentata di un’ora.
Apple M2 Pro e M2 Max: potenza efficiente
Come il “fratello minore” M2, anche M2 Pro e M2 Max sono realizzati da TSMC con tecnologia di processo a 5 nanometri. Ovviamente aumenta il numero di core e quindi il numero di transistor: oltre 40 miliardi per M2 Pro e oltre 67 miliardi per M2 Max. Il Neural Engine è ancora a 16 core, ma offre maggiori prestazioni: oltre 15.800 miliardi di operazioni al secondo.
I nuovi SoC sono disponibili in due varianti. M2 Pro integra una CPU con 10 o 12 core, abbinata ad una GPU con 16 o 19 core. M2 Max integra invece una CPU con 12 core, abbinata ad una GPU con 30 o 38 core. M2 Pro supporta fino a 32 GB di memoria unificata a bassa latenza con larghezza di banda di 200 Gbps. M2 Max supporta invece fino a 96 GB di memoria unificata a bassa latenza con larghezza di banda di 400 Gbps.
Apple afferma che il chip M2 Pro offre prestazioni in Photoshop fino al 40% superiori al precedente M1 Pro e fino all’80% superiori all’Intel Core i9 presente nel vecchio MacBook da 16 pollici. A parità di consumi, M2 Pro e M2 Max raggiungono prestazioni fino al 20% migliori per la CPU e fino al 30% più elevate per la GPU rispetto a M1 Pro e M1 Max.
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Nonostante la maggiore potenza di calcolo, Apple ha incrementato di un’ora l’autonomia massima dei MacBook da 14 e 16 pollici (18 e 22 ore, rispettivamente).