Apple: multe fino al 30% per pratiche monopolistiche

Apple: multe fino al 30% per pratiche monopolistiche

Il Giappone intende rivedere le proprie norme antitrust, con multe fino al 30% del fatturato per pratiche monopolistiche di Apple e non solo.
Apple: multe fino al 30% per pratiche monopolistiche
Il Giappone intende rivedere le proprie norme antitrust, con multe fino al 30% del fatturato per pratiche monopolistiche di Apple e non solo.

Il Giappone ha in programma di rivedere le proprie normative antitrust, andando a introdurre sanzioni molto più severe per le aziende accusate di pratiche monopolistiche, come nel caso di Apple.

Apple: multe fino al 30% del fatturato in Giappone

L’intenzione è quella di cercare di limitare il potere dei colossi tech, tra cui rientra il gruppo capitanato da Tim Cook, e promuovere un mercato digitale maggiormente equo e competitivo.

Andando più in dettaglio, con la nuova strategia si potrebbe arrivare a multe fino al 20% del fatturato delle aziende interessate e per quelle che persistono in condotte anticoncorrenziali si raggiungerebbe addirittura il 30%, vale a dire oltre il triplo rispetto alle sanzioni che sono previste dall’attuale legge antitrust, sulla falsariga di quanto già fatto dall’Unione Europea con il Digital Markets Act (DMA), che prevede multe pari al 10% delle vendite globali per i trasgressori e fino al 20% per chi persevera.

Le nuove normative giapponesi prevedono altresì l’obbligo per gli operatori di piattaforme mobili, come nel caso di Apple, di consentire alternative ai propri app store e sistemi di pagamento. Si tratta di una modifica mirante a creare un mercato digitale più aperto e a dare più spazio a sviluppatori e competitor di minore portata.

La Commissione per il commercio equo e concorrenza giapponese prevede di presentare una bozza completa della proposta ai gruppi legislativi nel giro di alcune settimane, pertanto il disegno di legge potrebbe essere presentato al Parlamento già nelle prossime settimane e di certo in tale occasione verranno forniti ancora più dettagli.

Fonte: Nikkei Asia
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Pubblicato il
17 apr 2024
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