Il successo del Vision Pro dipenderà soprattutto dalla disponibilità delle app di terze parti. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, gli sviluppatori non sembrano molto attratti dal visore per la realtà mista, considerato il suo prezzo elevato e quindi il probabile basso numero di unità vendute. Alcune aziende, come Netflix, non offriranno un’app nativa.
Poche app di terze parti per Vision Pro
Gurman ricorda che, quando Apple annunciò iPhone e iPad, gli sviluppatori di terze parti erano già pronti con le loro app. Lo stesso non si può dire per Apple Watch e Apple TV, come dimostrano i numeri comunicati alla Commissione europea in relazione al Digital Services Act (meno di un milione di utenti attivi mensili).
Al momento non è possibile prevedere se lo store del Vision Pro avrà successo o meno, ma sicuramente il numero di app non crescerà rapidamente come per iPhone e iPad per vari motivi, tra cui il prezzo elevato del visore. Tuttavia è piuttosto semplice convertire le app attuali in versioni compatibili con visionOS.
Al lancio, previsto nel primo semestre 2024, saranno disponibili tre tipi di app: versioni per iPhone e iPad eseguite in una finestra senza modifiche, app per iPad convertite in app native per visionOS e nuove app sviluppate da zero per sfruttare tutte le tecnologie del visore. La principale difficoltà è rappresentata dall’assenza di controller VR, quindi non è semplice convertire le app disponibili su altri visori.
Gurman sottolinea però che gli sviluppatori possono ottenere guadagni più elevati rispetto alle app per iPhone e iPad. Considerato il target “business” del Vision Pro è probabile che siano disponibili app con prezzi compresi tra 50 e 250 dollari, mentre i giochi potrebbero costare tra 40 e 60 dollari. Sono in sviluppo anche varie app di streaming, tra cui quelle di Disney+ e Amazon Prime Video. Netflix offrirà invece la sua app per iPad senza modifiche.