Il 10% degli attacchi globali colpisce l'Italia: siamo maglia nera

Il 10% degli attacchi globali colpisce l'Italia: siamo maglia nera

Il rapporto 2025 di Clusit sulla sicurezza informatica: Italia sotto attacco nel 10% dei casi globali, subiamo hacktivism e cybercrime.
Il 10% degli attacchi globali colpisce l'Italia: siamo maglia nera
Il rapporto 2025 di Clusit sulla sicurezza informatica: Italia sotto attacco nel 10% dei casi globali, subiamo hacktivism e cybercrime.

La nuova edizione 2025 del “Rapporto sulla Cybersecurity in Italia e nel mondo” è una lente d’ingrandimento su uno scenario, quello della sicurezza informatica, che evolve di pari passo con le tecniche impiegate da chi lo minaccia. A pubblicarlo è Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica con sede presso l’Università degli Studi di Milano, analizzando informazioni raccolte nella prima metà dell’anno.

Sempre più attacchi in Italia: il rapporto Clusit

Sono davvero tanti i temi affrontati, incluso quello relativo all’impatto dell’intelligenza artificiale che da un lato può costituire un alleato importante per la protezione di dispositivi, piattaforme e infrastrutture, mentre dall’altro ha il potenziale di rappresentare un’arma nelle mani sbagliate.

Il primo dato che emerge è un aumento degli incidenti registrati. Questo, spiegano i ricercatori, potrebbe però essere un effetto delle nuove norme che obbligano alla denuncia. Il grafico qui sotto è relativo a quelli di particolare gravità.

Incidenti cyber in Italia dal 2023 al 2025

La statistica più interessante (e al tempo stesso inquietante) è quella che vede l’Italia sempre più nel mirino dei criminali informatici. Prendendo in considerazione la prima metà del 2025, gli attacchi avvenuti con successo contro le realtà del nostro paese costituiscono il 10,2% del totale rilevato a livello mondiale. La quota è in leggero calo rispetto al semestre precedente, quando era arrivata al 12,3%, ma la crescita rispetto agli anni passati è netta.

La percentuale degli attacchi rivolti all'Italia in confronto alla quota mondiale

Quali sono le tipologie di azioni malevole più frequenti rivolte verso gli obiettivi nazionali? Al primo posto ci sono quelle etichettate come hacktivism (54%), spesso con finalità dimostrativa, di matrice politica o sociale. Segue il cybercrime (46%).

Gli obiettivi rientrano perlopiù nell’ambito governativo e militare (38%), in quello dei trasporti (17%) e nel manufacturing (13%). I metodi più utilizzati sono quelli del DDoS (54%) per mettere fuori uso una risorsa e attraverso l’impiego di malware (20%).

La versione integrale del corposo nuovo rapporto Clusit sulla cybersecurity è in download dalle pagine del sito ufficiale (link a fondo articolo).

Fonte: Clusit
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Pubblicato il
5 nov 2025
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