Attivazioni selvagge, Altroconsumo all'attacco

Attivazioni selvagge, Altroconsumo all'attacco

L'associazione dei consumatori rilancia sul fronte delle attivazioni di servizi TLC non richiesti. Non piace la proposta di AGCOM che pensa ad una auto-regolamentazione. A garanzia di chi?
L'associazione dei consumatori rilancia sul fronte delle attivazioni di servizi TLC non richiesti. Non piace la proposta di AGCOM che pensa ad una auto-regolamentazione. A garanzia di chi?


Milano – Nella riunione tenutasi la scorsa settimana a Napoli presso l’ Authority TLC , anche Altroconsumo , come Adiconsum si è espressa criticamente sulla proposta di un “Codice di autoregolamentazione per l’offerta e la fornitura di servizi e prodotti di telecomunicazione elettronica agli utenti”.

Lo spiega a Punto Informatico l’avvocato di Altroconsumo Marco Pierani: “Abbiamo sonoramente bocciato tale proposta perché sostanzialmente si andrebbe a sovrapporre una autoregolamentazione a settori già regolamentati dal codice civile, dal codice del consumo, dal codice delle comunicazioni elettroniche e dalle numerose delibere dell’AGCOM”.

Si tratterebbe quindi di una misura inefficace, che renderebbe superflua buona parte delle attività svolte dalla stessa Authority: “Sostanzialmente si tratterebbe di uno svuotamento delle funzioni dell’AGCOM che non riesce a fare applicare le norme esistenti e che, di fronte alla sempre più evidente prassi di palese lesione delle normative da parte degli operatori affiderebbe sostanzialmente a questi ultimi il compito di autoregolamentarsi e eventualmente autopunirsi. Abbiamo detto di no, questo significherebbe il definitivo crollo della certezza del diritto nel settore delle TLC ma – abbiamo avvisato l’Authority – significherebbe anche una pietra tombale sull’AGCOM stessa. Se un accordo di tale sorta venisse firmato da operatori che detengono quote di mercato considerevoli, peraltro rischierebbe di essere lesivo della normativa antitrust”.

Pur contraria alla proposta, Altroconsumo afferma però di aver lanciato una ciambella di salvataggio all’AGCOM: “La cosa innovativa che proponiamo per il fenomeno delle attivazioni non richieste è che l’AGCOM pubblichi a cadenza settimanale sul proprio sito web un report delle segnalazioni ricevute da singoli utenti e associazioni. Questo report dovrebbe essere suddiviso per operatore e per tipologia di servizio/prodotto. Questo avrebbe già di per se un impatto fortemente dissuasorio nei confronti degli operatori. L’AGCOM dovrebbe inoltre girare agli operatori di competenza le segnalazioni e, nell’ambito di un eventuale accordo, gli operatori dovrebbero impegnarsi a risolvere le questioni sottopostegli in tempi rapidi e certi, scaduti i quali l’AGCOM dovrebbe pubblicare sempre sul proprio sito web, sempre accorpati per operatore e per servizio/prodotto, il numero dei casi per i quali gli operatori non si sono attivati risolvendo positivamente i casi”.

La storia però insegna che regole e normative spesso vengono disattese: “Chiaramente, a fronte della sempre più diffusa inapplicazione delle normative vigenti, Altroconsumo ha anche chiesto che al più presto l’AGCOM mostri di voler dare concretamente seguito a quanto Calabrò aveva promesso al momento del suo insediamento, ovvero un potenziamento della vigilanza e controllo. Chiediamo in tal senso che vengano sanzionati pesantemente gli operatori scorretti e che sia data maggiore pubblicità in funzione dissuasoria alle contestazioni dell’Autorità nei confronti degli operatori anche prima della decisione finale. Capita sempre più spesso, infatti, che in caso di oblazione non si venga neanche a sapere delle sanzioni irrogate”.

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Pubblicato il
6 mar 2006
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