Roma – Brutto mestiere, quello del giornalista. Anni di onorato servizio a riverire i potenti, e poi càpita una quindicenne che arriva là dove nessuno è mai giunto prima: intervistare Bill Gates senza dovergli fornire le domande in anticipo, e soprattutto strappargli una confessione storica: anche al buon Bill il computer va in crash, e pure spesso.
Sarah Laughton, la giovane artefice dello scoop, ha infatti intervistato l’uomo più ricco del mondo il 7 dicembre scorso in un programma televisivo per ragazzi della BBC, sul cui sito trovate il testo integrale dell’intervista e il relativo video .
L’intervista è un umiliante esempio di professionalità per i nostri mezzibusti: Sarah, benedetta lei, non è per nulla intimidita dal fatto di trovarsi di fronte a Mr Gates, l’amico dei potenti di mezzo pianeta, colui che guadagna trecento dollari al secondo (stando al celebre Bill Gates Wealth Index ), e gli rifila una bordata di domande al fulmicotone.
Come la più scafata delle anchorwomen della CNN, prima dà l’impressione di essere in soggezione e lo lusinga chiedendogli che effetto fa essere definito l’uomo più ricco del mondo. Bill Gates risponde di essere lieto di poter fare tanta beneficenza (il che, va detto, è assolutamente vero e assolutamente meritevole). Poi, una volta abbassata la guardia dell’interlocutore, parte con l’affondo: le domande per le quali i giornalisti normali venderebbero la propria madre.
“La sua azienda è famosissima, ma c’è chi sostiene che lei abbia un monopolio sull’industria dell’informatica. Come reagisce a queste affermazioni?”.
Ora non so se avete dimestichezza con il giornalismo, ma in genere funziona così: un giornalista, se vuole fare strada, impara in fretta a non fare domande troppo pesanti ai potenti, perché se le fa verrà messo sulla loro lista nera. Niente accessi privilegiati alle informazioni, niente anteprime e indiscrezioni, niente inviti ai party aziendali. Nei casi peggiori, niente carriera. Ci sono quindi regole di comportamento da seguire. Nel caso di Microsoft, la regola numero uno è Non Parlare A Bill Di Monopolio. Ma Sarah non ha una carriera da mettere a repentaglio e quindi può osare.
Bill Gates non se l’aspetta, e così entra in funzione il suo “technobabble generator”: una apposita modalità di funzionamento mentale, popolarissima anche tra i politici italiani, che consente di emettere un fiume di parole apparentemente sensate che però non rispondono alla domanda. Chiunque abbia visto il filmato della sua deposizione al processo antitrust sa di cosa sto parlando.
Infatti la risposta di Bill è “Beh, Microsoft ha ottenuto il proprio successo realizzando prodotti a basso costo e migliorando costantemente questi prodotti e abbiamo davvero ridefinito l’industria dell’IT in modo che sia qualcosa che riguarda uno strumento per gli individui. Così siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Dobbiamo continuare a fare anche di meglio per mantenere la posizione di leadership che abbiamo”.
Il che, naturalmente, vuol dire tutto e nulla. Leggendolo attentamente, anzi, lo si potrebbe interpretare come “Microsoft realizza software spendendo una pipata di tabacco e rifilandolo agli utenti prima che sia stabile, in modo da poter vendere anche gli aggiornamenti (“migliorando costantemente questi prodotti”)”. Ma sarebbe una cattiveria, e siamo sotto Natale e quindi bisogna essere tutti più buoni.
Sarah non demorde: “OK. Come ha preso la notizia che Microsoft sarebbe stata trascinata in tribunale per il presunto monopolio?”.
Il technobabble generator di Bill riparte alla grande: “Beh, immagino che Microsoft abbia avuto una discussione di qualche genere con il governo su vari argomenti per oltre un decennio, e non è atipico, quando si ha successo, avere varie cose di quel tipo di natura. Non è la parte del mio lavoro che mi piace di più. Adoro costruire i prodotti, vedere la gente che usa i prodotti, ma sai, insieme al successo arriva anche la necessità di un dialogo con il governo”.
Notate il sofisticato algoritmo di conversione: “monopolio” diventa “posizione di leadership”, “cause antitrust multiple” diventano “discussioni e dialogo.”
Se questo fosse un incontro di pugilato, a questo punto interverrebbe l’arbitro frapponendosi fisicamente fra Sarah e Bill. Infatti Sarah infierisce senza esitazioni: “A proposito di successo, che ne pensa del modo in cui a certa gente sembra non piacere il successo che ha avuto con Microsoft?” Bill ribatte che Microsoft è sempre in cima ai sondaggi sulle società più ammirate e per le quali la gente lavorerebbe più volentieri, e che ama sapere dagli utenti cosa piace e cosa non piace dei prodotti Microsoft (Fermagli animati? Smart Tags? Schermate blu? Virus propagati grazie a Outlook?).
Sarah insiste: “Secondo lei cos’è che a loro non piace in particolare?” Suvvia, Sarah, non è gentile chiedere a Bill di parlar male dei propri prodotti. Non si fa. Infatti Bill risponde blandamente che “sono principalmente i concorrenti a parlarne male”. Quindi ricordate: quando Windows si blocca, non è colpa di Microsoft: sono gli accidenti mandati dalla concorrenza.
Vi risparmio il resto dell’intervista, che potrebbe turbare le menti più impressionabili, con l’eccezione di questa perla di Bill Gates: “In Microsoft ci sono molte idee geniali, ma l’impressione che si ha è che vengano tutte dall’alto, e temo che non sia proprio così”. A voi l’interpretazione più opportuna di questa confessione sibillina.
Ciliegina sulla torta, l’intervista si conclude con l’affondo finale: Sarah chiede a Bill, senza mezzi termini, se il suo computer va mai in crash. La risposta di Bill, sguardo a terra, è “Oh definitely!” (Oh, certamente!). Ops, forse era meglio non dirlo. Nel tentativo di contenere il danno, Bill precisa che analizza approfonditamente il perché, ma aggiunge che lo fa “ogni volta”. Il che indica che i suoi crash sono tutt’altro che infrequenti. E aggiunge: “Sappiamo, dalla nostra stessa esperienza d’uso, che possiamo farlo funzionare molto meglio e renderlo molto più affidabile”. Perbacco, che promozione entusiasta del proprio prodotto.
Dunque, grazie a Sarah Laughton e a Bill Gates per averci regalato un Natale più sereno. Ora, quando il nostro Windows farà le bizze, potremo consolarci pensando che non siamo noi gli imbranati. Che diamine, capita persino a Bill…
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hanno ragione
ci ho giocato proprio ieri ed e' un gioco di un realismo incredibile, e ti da' delle possibilita' spaventose. Pero' e' decisamente crudo. Schizzi pedoni e ammazzi gente in continuazione. Finche' lo dai in mano ad un adulto sano di mente, tutto bene. Il problema e' se lo dai per intrattenere il piccolo, o se ci fai giocare lo psicolabile... la cosa diventa tragica.AnonimoVideogiochi
Saranno per bambini o rivolti ad un pubblico adulto, trovo sia i videogiochi che i film di violenza un mezzo diseducativo, un mezzo di trasmissione dei più crudeli sentimenti come l'arroganza, la stessa violenza e la cattiveria. E tutto ciò è lasciato (grazie ai nostri ben strapagati censori) impunito perchè visto come una "money machine". Poi rimaniamo sbigottiti quando due quindicenni fanno a fettine i loro beneamati genitori!!!P.S. Un ringraziamento particolare va anche ai telegiornali che ben sanno utilizzare i filmati violenti per tenere alta la loro audience.AnonimoRe: Videogiochi
- Scritto da: Max> ... trovo sia i videogiochi che i film> di violenza un mezzo diseducativo, un mezzo> di trasmissione dei più crudeli sentimenti> come l'arroganza, la stessa violenza e la> cattiveria.Quindi secondo te i romanzi, i film, le poesie dovrebbero parlare solo dei 'buoni' sentimenti e di situazioni idilliache, tacendo invece sull'oscurita' della psiche umana, sulla malvigita' della natura umana (in quanto imperfetta): al rogo Shakespeare, tutte le tragedie, lo stesso Dante, almeno per quanto riguarda l'Inferno e il Purgatorio.> Poi rimaniamo sbigottiti quando due> quindicenni fanno a fettine i loro beneamati> genitori!!!Ovviamente avevano giocato a Quake, o a qualche altro gioco diseducativo che li ha istigati a compiere quel crimine.Io penso che i minori e in particolare i bambini debbano essere seguiti attentamente nella loro delicata fase di sviluppo psico-fisico in primis dalla propria famiglia e in secundis dagli altri mezzi istituzionali e sociali come la scuola, la parrocchia, il mister della scuola calcio...E' importante che ci sia questo filtro costante e accurato: e' fondamentale che i genitori, ad esempio, si interessino degli amici e degli hobby dei propri figli, che possano interpretare e capire se un prodotto, un gioco, un film o un libro sia adatto non per un bambino di 10 anni, ma per il "proprio" bambino.Ben vengano dunque le classificazioni di un prodotto, ma esclusivamente come prima e superficiale indicazione per i genitori.AnonimoRe: Videogiochi
Ma va la' mattacchioneAnonimoRe: Videogiochi
Per me non hai capito niente. Io da piccolo con mio papa' guardavo i film di Bruce lee, e lo ammiravo. Non perche' era violento ma perche' proteggeva i piu' deboli. Il 'porgi l'altra guancia' serve solo a farsi uccidere.E di sicuro adesso che sono adulto, non vado in giro a picchiare la gente. Molti mi ritengono anche simpatico.AnonimoRe: Videogiochi
> Per me non hai capito niente. Io da piccolo> con mio papa' guardavo i film di Bruce lee,> e lo ammiravo. Non perche' era violento ma> perche' proteggeva i piu' deboli. Il 'porgi> l'altra guancia' serve solo a farsi> uccidere.appunto un conto è impersonare l'eroe buono, un'altro conto è far punti stirando pedoni. mi sembra una differenza non di poco conto.AnonimoLa rappresentazione della violenza non e' violenza
> appunto un conto è impersonare l'eroe buono,> un'altro conto è far punti stirando pedoni.Un conto e' stirare i pedoni, un conto e' giocare a stirare i pedoni. Hai mai giocato a guardie e ladri? Ti sei mai sparato con gli altri bambini, puntando l'indice e gridando "Bang!". Forse no, ma sai di che parlo. Parlo di gioco, di finzione, mi pare semplice.Mi pare che realta' e finzione siano due cose distinte nella mente di tutte le persone con 1 grammo di giudizio. Chi invece non ha quel grammo e non sa giudicare e compie delitti, va curato o deve pagare per le sue colpe, a seconda del tipo di delitto. Ma non bisogna abolire tutta la letteratura, i film, i racconti della nonna, i videogiochi che rappresentino violenza o sangue.Nel caso della letteratura, del cinema e dei giochi, e' finzione, e' la rappresentazione di una triste realta' umana. Attenzione, la violenza e' una triste realta', la rappresentazione NON e' violenza, spesso e' addirittura arte.Ma alcuni, molti purtroppo, mescolano le carte e vogliono dire agli altri cio' che va visto e cio' che non va visto, questo perche' non vedono la finzione, vedono la violenza, perche' forse la rappresentazione e' condotta troppo bene e a loro non piace e quindi il mondo sarebbe piu' bello se si conformasse al loro pensiero.Alzano lo scudo dei bambini per le loro argomentazioni e prendono l'esempio di pochi celebrolesi che hanno commesso delitti, senza capirne le vere personali motivazioni (altro che Doom!).I bambini, beati loro, sanno distinguere perfettamente realta' e finzione, e dove non arrivano i genitori a fornire loro il grammo di giudizio, non arrivera' certo l'invadente censura.AnonimoGiusto
Avendo visionato il gioco in questione non posso che trovarmi d'accordo con la decisione dell'autority australiana. Oi! Oi!AnonimoRe: Mavalà
- Scritto da: gabe> [...]> questo senso, secondo me è nulla.. esiste> qualcuno che davvero dopo aver visto una> cosa in tv o per un qualsiasi videogame a> cercato di emularla? Mah..Non vorrei contraddirti ma mi ricordo una notiziadi qualche anno fa, parlava di un bambino fra i3 ed i 6 anni che si era lanciato dal balconeper emulare il suo cartone preferito :(Sono contrario alla censura, ma da buon (spero)genitore penso che sia necessaria la mediazionedi un adulto sia per la tv che per molti giochi.Spesso anche quelli senza sesso/violenza possonoinfluire negativamente... ma di questo ai censorinon gliene frega mai nulla :( loro tagliano micafanno gli psicologi...Cia'AnonimoRe: Mavalà
> pedoni... e chi da piccolo si guardava i> cartoni di Ken Shiro mica va in giro> cercando di toccare i punti vitali delle> persone nella speranza che esplodano!Ti potrei presentare un paio di persone che l'hanno fatto!!! :)> L'influenza della tele o di altri media, in> questo senso, secondo me è nulla.. esiste> qualcuno che davvero dopo aver visto una> cosa in tv o per un qualsiasi videogame a> cercato di emularla? Mah..Mai sentito parlare di quel deficiente che dopo avere giocato per non so quanti giorni di fila a SF2 andava in giro credendosi Ken e urlando "hadoken"? Non ti immagini quanto ci abbia riso sopra...AnonimoVogliamo ricordare...
...che in america quei ragazzi che erano enrati nella loro scuola con la pistola uccidendo diverse persone avevano cercato di emulare doom?AnonimoRe: Vogliamo ricordare...
- Scritto da: vertigo> ...che in america quei ragazzi che erano> enrati nella loro scuola con la pistola> uccidendo diverse persone avevano cercato di> emulare doom?IMHO quei 2 erano già abbondantemente persi prima di cominciare a giocareAnonimoRe: Vogliamo ricordare...
> IMHO quei 2 erano già abbondantemente persi> prima di cominciare a giocarequesto sì, ma per una mente debole basta un videogame e si mette a sparare.AnonimoRe: Vogliamo ricordare...
Quindi bandiamo i videogiochi assieme ai siti satirici... ottimo...FraAnonimoRe: Vogliamo ricordare...
> questo sì, ma per una mente debole basta un> videogame e si mette a sparare.Chissa che biblioteca di titoli x Play2 che avrà l'amico bush alla casa bianca !!!!!AnonimoRe: Vogliamo ricordare...
> questo sì, ma per una mente debole basta un> videogame e si mette a sparare.A parte gli scherzi, quello che dici è frutto di una opinione o un dato di fatto???Perchè, se è una opinione, si potrebbe essere dell'opinione esattamente opposta, e cioè che giocando a giochi violenti, ci si sfoga e si commettono meno crimini.Tutte queste congetture sono state messe in TV da sedicenti opinionisti in cerca di fama, certi che con censura a questo e a quello avrebbero trovato l'interesse delle TV nel trasmetterli, e l'appoggio degli "utonti" ignoranti, che nonostante nessuna prova scentifica sia stata scoperta per questo caso, si appoggiano a qualsiasi ideale moralista sentano in TV.La verità è che in America, praticamente tutti i ragazzini hanno il PC, e DOOM era il gioco + popolare, praticamente, tra originali e duplicati, quasi tutti avranno giocato a DOOM.Chi di noi, tra l'altro, non l'ha fatto???Ecco, che se il 95% dei giovani ha gicato a DOOM, è molto probabile che se qualcuno di essi commetta un crimine, abbia anche giocato a DOOM.Sarebbe statisticamente improbabile il contrario.Direi che la colpa, sarebbe da dare alla facilità con cui ci si può procurare armi in america.Ma, finchè le lobby delle armi saranno + forti di quelle dei videogiochi, sarà sempre colpa dei videogiochi.Se sarà mai il constrario, vedremo che i giochini non contano nulla, ma la colpa è delle armi.Quindi, ritengo che la causa->effetto sia tutta da dimostrare (a meno che non mi porti qualche studio autorevole che dica il contrario), e falsi moralismi, creino solamente pubblicità ingannevole.Sai, un videogioco modesto, lo comperano in pochi.Se però, lo vieti ai minori, e ne fai un caso di censura, esso, sarà destinato ad aumentare le vendite.....AnonimoRe: Vogliamo ricordare...
- Scritto da: vertigo> > IMHO quei 2 erano già abbondantemente> persi> > prima di cominciare a giocare> > questo sì, ma per una mente debole basta un> videogame e si mette a sparare.VEdi che per sparare servono pure le pistole.Quelle che in america si comprano all'alimentari sotto casa.Ma mi spiegate come mai fatti del genere sono all'ordine del giorno solo in america?Nel resto del mondo non ci giocano a Doom? O non guardano i telefilm americani?Ci sarà qualche altro problema,alla base?Saluti.FAggiano ha detto.AnonimoRe: Vogliamo ricordare...
- Scritto da: vertigo> > IMHO quei 2 erano già abbondantemente> persi> > prima di cominciare a giocare> > questo sì, ma per una mente debole basta un> videogame e si mette a sparare.basta un film di john wayn o dell'ispettore Callaganche i giochi costano molto di piu'....AnonimoRe: Vogliamo ricordare... CHE
> ...che in america quei ragazzi che erano> enrati nella loro scuola con la pistola> uccidendo diverse persone avevano cercato di> emulare doom?quella era un balla inventata dai "professinisti" dei media...e dai soliti ANAL-isti del cazzo...AnonimoRe: Vogliamo ricordare...
Teniamo conto che un malato di mentecon tendenze omicide puo' anche essereimpressionato da Mary Poppins o dallaSirenetta ... viceversa una personapsichicamente stabile non soffrecontraccolpi (sotto il punto di vistadelle azioni) dalla rappresentazionedella violenza.Il problema e' quella fascia di eta'(che va dall'infanzia sino a lambirel'adolescenza) nella quale spesso non vi e'e puo' fisiologicamente non esservi una piena stabilita' emotiva e psichica.In effetti credo che dei limiti debbano esserci, ma senza scatenare crociate.Se un pazzo ammazza delle persone la colpa non e' ne' puo' essere di un videogioco, questo chiariamolo.SalutiAnonimoLa pagliuzza e la trave....
Come al solito è il tema sessuale a destare scandalo.Dagli albori del videogioco ad oggi il tema dominante è sempre stato "uccidi il tuo nemico".E nessuno si è scandalizzato più di tanto,perchè è la nostra sfida quotidiana,al lavoro,a scuola,per la strada,nei rapporti con l'altro sesso,nello sport "devi vincere"....Ma buttaci dentro un po' di sesso,che deve essere onnipresente (vende) ma sempre "demonizzato" e sollevi un vespaio.Ironia della sorte,lo strumento di comunicazione più diffuso nel mondo,la televisione,dispensa programmi discutibili con cadenza quotidiana.Alcuni esempi:-Donne oggetto seminude a qualsiasi ora del giorno (e poi ci lamentiamo se gli stranieri provenienti da culture repressive sono arrapati)-"I Fatti Vostri" all'ora di pranzo racconta di edificanti vicende di violenza carnale-"Porta a Porta" in prima serata ospita un personaggio che si dice innamorato dell'assassina di Novi Ligure (e intanto incassa milioni dalle trasmissioni televisive che lo invitano)-"Quelli che il calcio" presenta un famoso comico-imitatore bestemmiare ripetutamente in diretta(lo fanno in molti,ma dalla satira mi aspetto qualcosa di più originale)-Svariati programmi da "Stranamore" in poi ci insegnano che basta dichiararsi in televisione per avere successo con le donne (anzi,meglio se dichiariamo di averle tradite e chiediamo perdono che fa più ascolto)Queste polemiche sui videogiochi mi ricordano tanto quelle contro i fumetti e cartoni giapponesi...comodi scaricabarile per le famiglie che abbandonano i figli a loro stessi e poi insorgono se i suddetti crescono male.Dimenticando che un videogioco lo devi andare a comprare di tua scelta,e non costa poco e non ci puoi capitare sopra per sbaglio con il semplice ausilio del telecomando.Ipocrisia :1)Lo stato vieta il fumo nei luoghi pubblici2)Lo stato ha il monopolio sulla vendita delle sigaretteE allora?Buona giornata a tutti.ZpAnonimoRe: La pagliuzza e la trave....
Stasera mi sembra di fare la parte del bacchettone rincoglionito. E dire che quando c'era da fare qualcosa di trasgressivo sono sempre stato in prima fila. Ricordo bene la prima canna, ricordo bene il gusto che in fondo suscitava il proibito, quello che i grandi dicevano che non si poteva fare.Ma quì ragazzi non si tratta ne di farsi una canna ne una qualsiasi altra "sana" o meno sana trasgressione. Non vale il paragone con il cinema dove certe scene di gratuita violenza esistono spesso. Nel cinema sono presentate come una "cosa fatta" e difficilmente vogliono rappresentare un esempio positivo. Nel gioco invece sei proprio invtato a farlo e prendi pure i punti se ti ammazzi la prostituta dopo averla violentata.Quanto al fatto che debbono essere i genitori a fare da filtro sono pienamente daccordo, ma tu saprai benissimo che la storia dei giochi comprati dai genitori è quasi sempre una bufala. Il 90% dei giochi che girano su PC sono piratati e quelli delle playstation, anche se in misura minore, pure. Poi un genitore non può conoscere tutte le scene di tutti i livelli di un video games...dai, siamo seri!Non so come si possa in qualche modo legittimare questa cosa. Non ci sono scuse ragazzi! Se a qualcuno piacciono questi giochi, a quel qualcuno gli manca una rotella...minimo. E non è moralismo.Chi mi conosce sa benissimo quanto sia lontano da atteggiamenti conformisti e moralisti ma queste cose mi fanno talmente schifo che mi incazzo alla sola idea possano esistere.Notte a tutti...SauroAnonimoFinzione e Realtà
Negli Stati Uniti esiste ancora una certa "cultura" da "far west" (leggi: giustizia fai da te). E' normale (anzi un tuo diritto) tenere una pistola nel cassetto del comodino o dell'automobile.Un ragazzo normale distingue benissimo tra finzione e realtà (pistola finta nel film Western e pistola vera in casa).Un ragazzo difficile, però, potrebbe non avere chiara questa distinzione.Il problema non è il film Western, è la pistola nel cassetto.Non diamo la colpa alla finzione, sono i genitori che devono essere presenti e sopratutto dare l'esempio.Usiamo l'esperienza degli Stati Uniti per non dover mettere in futuro il metal detector anche nelle nostre scuole.Censurare i videogiochi non mi sembra la strada giusta.Senza il controllo dei genitori non c'è bollino che tenga (anzi più una cosa è proibita, più è attraente).AnonimoRe: Mavalà
CAssO !!!!!! Hitler e tutti i suoi generali giocavano a videogiochi e per immitare i loro eroi videoludici hanno creato quel che la storia racconta.Azz... ora che ci penso, io gioco a Counter-Strike da anni. Ora mi compro un M4A1 qualche granata, flashbang, fumogeni e anche del C4 con timer, poi un passamontagna e una giacca di kevlar, poi vado in giro per la città a sparare a tutti sino ad arrivare al centro commerciale dove piazzerò il C4 con timer a 45secondi. Di seguito dirò Getout here! She is gonna blow!!! Go! Go! Go!Eheheheh ma vaa.... :)AnonimoNè luoghi comuni nè anticonformisti a tutti icosti
Non mi piacciono le censure in generale, quindi sarei portato istintivamente a criticare questa decisione.Io però ragionerei sulle barriere psicologiche che alcuni media possono ingiustamente infrangere. Non conosco il gioco, ma sono rimasto colpito dall'articolo, in particolare dalla frase: "il giocatore può, dopo essersi congiunto "carnalmente" ad essa, picchiare ed uccidere una prostituta per rubarle il denaro."Un gioco è un gioco, i tabù non sono positivi, però, io mi chiedo, quanto educativo è per un ragazzino 'abituarsi' a vedere, sebbene in un gioco, come 'passabile' se non normale, la possibilità di uccidere una prostituta? Per anni i giochi di guerra hanno fatto passare il messaggio che è positivo uccidere i nemici... ok, non voglio entrare *qui* sulle etiche pacifiste (altrimenti andiamo fuori tema forse), adesso questi qui (quelli che hanno fatto il gioco) vorrebbero fare passare che comunque una prostituta è una variabile della società che si può sopprimere? Si vuole fare passare il messaggio che, come esistono soggetti che si possono uccidere in guerra in quanto nemici, ci sono soggetti che comunque possono essere soppressi in quanto di serie B, C, Z? Non nascondiamoci dietro le solite frasi che devono essere i genitori a censurare i propri figli!! Non facciamo finta di non conoscere la realtà: questo può valere per la televisione, per il cinema, ma non per i videogiochi! A meno che uno non proibisca del tutto i videogiochi (cosa che potrebbe anche essere per carità) non si può pretendere che un genitore diventi campione di videogame per arrivare a vedere tutti i possibili schemi di ogni gioco che interessa al proprio figlio.. E se anche un genitore operasse una censura forte ("niente videogiochi in questa casa") che fa? Impedisce al figlio di andare a giocare a casa degli amici? Ci vuole realismo... è in fede a questo realismo che alla fine di tutto sto' ragionamento appoggio la decisione di limitare alcuni contenuti: sarà sbagliato in linea di principio, ma non farlo secondo me porterebbe danni peggiori.AnonimoRe: Nè luoghi comuni nè anticonformisti a tutti icosti
io mi chiedo, quanto educativo è per un ragazzino 'abituarsi' a vedere, sebbene in un gioco, come 'passabile' se non normale, la possibilità di uccidere una prostituta? Per anni i giochi di guerra hanno fatto passare il messaggio che è positivo uccidere i nemici... ok, non voglio entrare *qui* sulle etiche pacifiste (altrimenti andiamo fuori tema forse), adesso questi qui (quelli che hanno fatto il gioco) vorrebbero fare passare che comunque una prostituta è una variabile della società che si può sopprimere? Si vuole fare passare il messaggio che, come esistono soggetti che si possono uccidere in guerra in quanto nemici, ci sono soggetti che comunque possono essere soppressi in quanto di serie B, C, Z? UN GIOCO E' UN GIOCO.NON PRETENDE DI INSEGNARE VALORI DA USARE NELLA VITA REALE. SE QUALCUNO CONFONDE REALTA' E FANTASIA LA COLPA E' SUA, NON DEL GIOCO!AnonimoRe: Nè luoghi comuni nè anticonformisti a tutti icosti
Troppo comodo caro ohijk! Quì non si tratta di confondere la realtà dalla finzione, ma di legittimare mentalmente un gesto come la violenza e l'uccisione di una persona indifesa per il solo gusto di farlo. Se per te questo non è riprovevole, significa che nel profondo della tua psiche a te non dispiacerebbe l'idea di farlo realmente.A me fa paura l'idea che si possano mettere in commercio tali giochi ma soprattutto che ci sia che si scandalizza se vengono messi al bando!Questa è apologia di reato bella e buona e andrebbe perseguita come tale.AnonimoRe: Nè luoghi comuni nè anticonformisti a tutti icosti
- Scritto da: macy2k> Troppo comodo caro ohijk! Quì non si tratta> di confondere la realtà dalla finzione, ma> di legittimare mentalmente un gesto come la> violenza e l'uccisione di una persona> indifesa per il solo gusto di farlo. Se per> te questo non è riprovevole, significa che> nel profondo della tua psiche a te non> dispiacerebbe l'idea di farlo realmente.> A me fa paura l'idea che si possano mettere> in commercio tali giochi ma soprattutto che> ci sia che si scandalizza se vengono messi> al bando!> Questa è apologia di reato bella e buona e> andrebbe perseguita come tale.Non dirmi che sei tu???????AnonimoRe: Nè luoghi comuni nè anticonformisti a tutti icosti
> Troppo comodo caro ohijk! Quì non si tratta> di confondere la realtà dalla finzione, ma> di legittimare mentalmente un gesto come la> violenza e l'uccisione di una persona> indifesa per il solo gusto di farlo. Se per> te questo non è riprovevole, significa che> nel profondo della tua psiche a te non> dispiacerebbe l'idea di farlo realmente.> A me fa paura l'idea che si possano mettere> in commercio tali giochi ma soprattutto che> ci sia che si scandalizza se vengono messi> al bando!> Questa è apologia di reato bella e buona e> andrebbe perseguita come tale.ho giocato a counter strike per moltissimo tempofacevo sempre la parte del terrorista (ha armi piu' fiche, tipo l'AK47)ma sono un pacifista convinto.Non ho fatto il servizio militare (riformato) ma avrei fatto sicuramente il servizio civile, in caso contrario.Odio l'idea che un giorno potrei dover fare del amle a qualcuno, anche fosse solo per difendermi.Gioco con i videogiochi da quando avevo 7 anniE la mia e' una vita normale, con comportamenti normali e di giochi ne ho visti anche di piu' violenti di GTA (che ricordo, ha un tasso di humor elevatissimo, insomma si vede che e' un gioco e cerca di far ridere.)Per anni ho anche visto cartoni animati giapponesi e non, molto violenti, e continuo a vederne.E la mia psiche non ne ha risentito.Vedi, per una persona normale, e' ovvio che sparare in un gioco e' diverso dal farlo nella realta'.Poi ci sono gli idioti (o i malati) che guardano "the program" al cinema e vanno a sdraiarsi per strada mentre passano le macchine..e ci restano... non come nel film..Per me il gioco e' agonismo.E' come pensare che i giocatori di football siano tutti dei picchiatori o che chi fa tiro al piattello sia un assassino.In pratica, e' un assioma non dimostrabile.Il gioco puo' facilitare l'affiorare di deviazioni mentali, non certo provocarle.Tu hai scritto:"Quì non si trattadi confondere la realtà dalla finzione, madi legittimare mentalmente un gesto come laviolenza e l'uccisione di una personaindifesa per il solo gusto di farlo."per me invece, si tratta di capire che un gioco e' un gioco, che non bisogna vincere a tutti i costi e che ogni gioco ha le sue regole.In alcuni giochi bisogna buttare un pallone in rete, in altri bisogna abbottare di mazzate l'avversario, in altri bisogna uccidere tutti i nemici. Quello che conta e' il gesto tecnico, non quanto sangue si produce sullo schermo o quante prostitute hai ucciso, ma quanti "punti" hai ottenuto. Riterrei molto piu' diseducativo un allenatore che insegnasse a mio figlio che per vincere e' lecito imbrogliare e picchiare l'avversario quando l'arbitro non vede.Nella vita le regole sono diverse. E vorrei ricordare che la vita non e' un gioco.ciaoAnonimoRe: Nè luoghi comuni nè anticonformisti a tutti icosti
- Scritto da: macy2k> Troppo comodo caro ohijk! Quì non si tratta> di confondere la realtà dalla finzione, ma> di legittimare mentalmente un gesto come la> violenza e l'uccisione di una persona> indifesa per il solo gusto di farlo. Se per> te questo non è riprovevole, significa che> nel profondo della tua psiche a te non> dispiacerebbe l'idea di farlo realmente.> A me fa paura l'idea che si possano mettere> in commercio tali giochi ma soprattutto che> ci sia che si scandalizza se vengono messi> al bando!> Questa è apologia di reato bella e buona e> andrebbe perseguita come tale.Rispondo in modo pacato...Se giocando ad esempio a Carmageddon,legittimassi mentalmente anche solo per un istante l'azione di uccidere una persona avresti ragione. Ma non lo faccio. Quando schiaccio un pedone a Carmageddon non schiaccio un uomo vero, schiaccio solo una immagine sullo schermo. Una immagine che non ha diritto alla vita, in quanto NON ha vita.Fino a che ho ben presente in testa che se posso uccidere un pedone a Carmegeddon lo posso fare solo perchè è un gruppo di pixel, in nessun modo umano, a mio parere non ci sono problemi. Il problema nasce quando confondo quella cosa sulla schermo, senza vita nè diritti, con una persona vera. E penso, anche solo per un attimo e mentalmente, che sia giusto uccidere qualcuno che passa per la strada vera davanti a casa mia.E questo non vuol dire che chiunque dovrebbe giocare a quel gioco, o che quel gioco sia di particolare buon gusto. Vuol dire solo che giocare a quello non mi rende necessariamente un criminale.Più chiaro (e ridondante) di così non mi riesce essere. Chiedo venia.AnonimoPer me Erika e Omar
Hanno Doom originale, edizione da collezionisti. Magari anche Quake (scaricato dalla rete, popolata da cerebrolesi deviati). Aaah si, ho capito tutto io... Già Già!AnonimoProvocazione
Per quelli che storgono il naso a certe censure:Che ne pensereste se qualcuno facesse uscire un videogioco in cui il protagonista fosse un dirottatore suicida e lo scopo finale del gioco fosse fare il maggior numero di morti?Se un gioco è un gioco.. Non provereste orrore e rabbia? ...o pensereste che si tratta di una presa di realismo dal punto di vista dei contenuti???vediamo...AnonimoRe: Provocazione
Ciò sarebbe ad uopo censurarlo, ma non permettere giochi come virtual inseminator oppure com'era successo in passato ritirare dal mercato Resident Evil, cazzo..devono essere i genitori ad eseguire un controllo consultivo su quello che prendono i loro figli, cioè non vedo perchè devo rinunciare pure io ad un gioco solo perchè ci sono dei genitori idioti che danno i loro soldi ai loro figli infisciandosene di tutto e di tutti. Si ricorda che sono i genitori che devono insegnare quel che è giusto ai loro figli, non agli altri. Se non l'hanno ancora capito posso solo dire "Apriti cielo, salvati popolo" perchè significa che siamo messi proprio maleAnonimoRe: Provocazione
Quanto tu dici sui genitori è sacrosanto. Però per i videogiochi non è così facile... Per un genitore significherebbe controllare, oltre a quello che il figlio si porta a casa, pure quello che è a casa di tutti i suoi amichetti... rendo? Per non parlare delle copie pirata (prendiamo atto che ne girano no?) che arrivano in casa "ben nascoste" su anonimi CD...Sottolineo che parliamo di videogiochi... è un contesto particolare..- Scritto da: SNUOCIU> Ciò sarebbe ad uopo censurarlo, ma non> permettere giochi come virtual inseminator> oppure com'era successo in passato ritirare> dal mercato Resident Evil, cazzo..devono> essere i genitori ad eseguire un controllo> consultivo su quello che prendono i loro> figli, cioè non vedo perchè devo rinunciare> pure io ad un gioco solo perchè ci sono dei> genitori idioti che danno i loro soldi ai> loro figli infisciandosene di tutto e di> tutti. Si ricorda che sono i genitori che> devono insegnare quel che è giusto ai loro> figli, non agli altri. Se non l'hanno ancora> capito posso solo dire "Apriti cielo,> salvati popolo" perchè significa che siamo> messi proprio maleAnonimoRe: Provocazione
- Scritto da: Elettra> Quanto tu dici sui genitori è sacrosanto.> Però per i videogiochi non è così facile... > Per un genitore significherebbe controllare,> oltre a quello che il figlio si porta a> casa, pure quello che è a casa di tutti i> suoi amichetti... rendo? Per non parlare> delle copie pirata (prendiamo atto che ne> girano no?) che arrivano in casa "ben> nascoste" su anonimi CD...> Sottolineo che parliamo di videogiochi... è> un contesto particolare..Mi sembrano i discorsi che si facevano all'uscita dei videoregistratori riguardo le videocassette porno !!!AnonimoRe: Provocazione
> Per quelli che storgono il naso a certe> censure:> Che ne pensereste se qualcuno facesse uscire> un videogioco in cui il protagonista fosse> un dirottatore suicida e lo scopo finale del> gioco fosse fare il maggior numero di morti?> > Se un gioco è un gioco.. > Non provereste orrore e rabbia? ...o> pensereste che si tratta di una presa di> realismo dal punto di vista dei contenuti???> > vediamo...ti ricordo che esistono un sacco di giochi di simulazione militare...dove fai fuori tutto e tutti...questo sarebbe solo un gioco in cui fai la parte del cattivo invece del buono...tutto qui...AnonimoRe: Provocazione
Quindi saresti favorevole? Se possedessi un negozio di videogiochi lo metteresti in vetrina? Lo venderesti?- Scritto da: blah> ti ricordo che esistono un sacco di giochi> di simulazione militare...dove fai fuori> tutto e tutti...> questo sarebbe solo un gioco in cui fai la> parte del cattivo invece del buono...tutto> qui...>AnonimoRe: Provocazione
- Scritto da: Elettra> Quindi saresti favorevole? Se possedessi un> negozio di videogiochi lo metteresti in> vetrina? Lo venderesti?Personalmente: io lo venderei cosi' come vendo Commando2, e ti assicuro che se il mio vecchio pa' (che ha fatto la seconda guerra mondiale), si prenderebbe giallo se lo vedesse, per le cose che gli fan ricordare quelle scene; e' solo un problema di tempo per blandire il dolore del ricordo: la prossima generazione giochera' a bowling con aerei radiocomandati e modellini di grattacelo.> - Scritto da: blah> > ti ricordo che esistono un sacco di giochi> > di simulazione militare...dove fai fuori> > tutto e tutti...> > questo sarebbe solo un gioco in cui fai la> > parte del cattivo invece del buono...tutto> > qui...> >AnonimoRe: Provocazione
- Scritto da: Elettra> Per quelli che storgono il naso a certe> censure:> Che ne pensereste se qualcuno facesse uscire> un videogioco in cui il protagonista fosse> un dirottatore suicida e lo scopo finale del> gioco fosse fare il maggior numero di morti?che sarebbe di cattivo gusto. > Se un gioco è un gioco.. > Non provereste orrore e rabbia? NoAnonimoRe: Provocazione
> > > Se un gioco è un gioco.. > > Non provereste orrore e rabbia? > > No> ...io si, perchè c'è gente che *sfrutta* qualsiasi situazione per fare i soldiAnonimoRe: Provocazione
- Scritto da: Elettra> Per quelli che storgono il naso a certe> censure:> Che ne pensereste se qualcuno facesse uscire> un videogioco in cui il protagonista fosse> un dirottatore suicida e lo scopo finale del> gioco fosse fare il maggior numero di morti?Credo che in web lo trovi gia :)> Se un gioco è un gioco.. > Non provereste orrore e rabbia? ...o> pensereste che si tratta di una presa di> realismo dal punto di vista dei contenuti???Un gioco e' un gioco, e cos'e' un gioco ? Secondo me un gioco e', come un film o un libro, qualcosa che fa provare emozioni; e se le emozioni che cerco sono emozioni e rabbia, me lo compro, allo stesso modo e per lo stesso motivo in cui vengono vendute le card con i tizi che si sono buttati dalle torri gemelle.Per provare emozioni.Allo stesso modo in cui piangi per in film d'amore o odi il cattivo di turno.AnonimoPsicopatici & videogiochi
Secondo le statistiche gli assassini appassionati di calcio sono di piu' di quelli appassionati di videogiochi e di giochi di ruolo messi insieme...Non e' che e' il seguire il calcio che fara' scattare la molla ? Parliamo di vietare il calcio in italia prima di vietare i videogiochie :)AnonimoRe: Psicopatici & videogiochi
- Scritto da: Caine> Secondo le statistiche gli assassini> appassionati di calcio sono di piu' di> quelli appassionati di videogiochi e di> giochi di ruolo messi insieme...Scusa,ma perchè devi tirare in ballo i gdr quando nessuno li aveva citati?AnonimoRe: Psicopatici & videogiochi
- Scritto da: SiN> - Scritto da: Caine> > Secondo le statistiche gli assassini> > appassionati di calcio sono di piu' di> > quelli appassionati di videogiochi e di> > giochi di ruolo messi insieme...> Scusa,ma perchè devi tirare in ballo i gdr> quando nessuno li aveva citati?Perche' e' l'altra "Grande Paura" delle mamme di giovani aspiranti assassini.AnonimoRe: Psicopatici & videogiochi
- Scritto da: Caine > Perche' e' l'altra "Grande Paura" delle> mamme di giovani aspiranti assassini.si, ma non vedo perchè devi costringerci poi ad andare a spulciare le statistiche che dimortano come i gdr abbassino la propensione al crimine.(perchè fra poco qualcuno salterà fuori)AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 10 12 2001
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