Aziende contro l'Unione Europea: Rinviate la legge sull'AI

Aziende contro l'Unione Europea: Rinviate la legge sull'AI

45 aziende europee e americane, tra cui ASML, Airbus e Mistral AI, chiedono all'UE di rinviare l'AI Act di due anni. Denunciano regole poco chiare.
Aziende contro l'Unione Europea: Rinviate la legge sull'AI
45 aziende europee e americane, tra cui ASML, Airbus e Mistral AI, chiedono all'UE di rinviare l'AI Act di due anni. Denunciano regole poco chiare.

Una lettera firmata da 45 giganti europei e americani è appena arrivata sulla scrivania di Ursula von der Leyen. Il messaggio è chiaro: rimandate l’AI Act di almeno due anni o rischiate di uccidere l’innovazione europea prima ancora che nasca.

Aziende tech chiedono all’UE di rimandare la legge AI

Tra i firmatari ci sono nomi che pesano: ASML, il colosso olandese dei semiconduttori, Airbus, il gigante dell’aerospazio, e Mistral AI, la OpenAI francese. Anche gruppi che rappresentano Google e Meta si sono uniti al coro. Non sono startup disperate, ma le aziende che dovrebbero guidare la rivoluzione AI europea.

L’AI Act prevede che tutte le aziende debbano testare rigorosamente i loro modelli per bias, tossicità e robustezza prima di lanciarli. Devono fornire documentazione tecnica alla Commissione, rispettare le leggi sul copyright UE e essere trasparenti sui dati usati per l’addestramento. Inoltre, ogni azienda AI deve inviare report sull’efficienza energetica e sugli incidenti gravi.

Il punto più critico è che l’UE chiede di rispettare regole che ancora non ha spiegato chiaramente. Le linee guida per conformarsi alle norme non esistono ancora. L’AI Code of Practice, che doveva essere una specie di manuale d’istruzioni per spiegare alle aziende come rispettare concretamente la legge, doveva uscire a maggio ma è ancora in alto mare.

L’appello disperato

Per affrontare l’incertezza che questa situazione sta creando, chiediamo alla Commissione di proporre uno stop di due anni sull’AI Act prima che entrino in vigore gli obblighi chiave., recita la lettera.

In pratica, le aziende stanno chiedendo regole meno rigide per due tipi di AI: i modelli generalisti, come ChatGPT che possono fare un po’ di tutto, e i sistemi ad alto rischio come quelli usati in medicina o per i trasporti.

Le regole per i modelli AI “tuttofare” diventano legge il 2 agosto 2025, ma i controlli e le multe scatteranno solo dal 2026. Sulla carta ci sono più di sei mesi per prepararsi, sembrerebbe un tempo sufficiente, ma per le aziende non lo è se non sanno esattamente cosa devono fare.

Se rimandate l’AI Act e vi impegnate a fare regole di qualità invece di correre, darete un segnale al mondo che l’Europa vuole davvero essere competitiva e semplificare la vita alle aziende., scrivono nella lettera. Tradotto dal linguaggio diplomatico: se non ci ascoltate, gli investitori scapperanno dall’Europa e l’innovazione si sposterà altrove. Un ricatto elegante ma efficace.

Europa vs Silicon Valley

Dietro questa battaglia c’è la paura che l’Europa resti indietro nella corsa all’AI. Mentre gli Stati Uniti lasciano campo libero alle aziende tech, l’UE vuole regolamentare tutto subito. Il rischio è che le startup europee si trasferiscano altrove o che i giganti americani dominino il mercato mentre l’Europa si impantana nella burocrazia.

La Presidente della Commissione von der Leyen si trova davanti a una scelta difficile: ascoltare le aziende e rischiare di apparire debole di fronte ai regolatori, oppure tirare dritto e rischiare che l’Europa resti (forse) indietro. Quarantacinque aziende che chiedono lo stesso rinvio non sono un capriccio. È un segnale che qualcosa nel sistema non sta funzionando.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
4 lug 2025
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