Batterie ricaricabili? Sì, per induzione

Batterie ricaricabili? Sì, per induzione

Il nuovo ricaribatterie toglie di mezzo un po' di fili e, oltre che sui cellulari, potrebbe essere utilizzata su un'ampia varietà di dispositivi mobili
Il nuovo ricaribatterie toglie di mezzo un po' di fili e, oltre che sui cellulari, potrebbe essere utilizzata su un'ampia varietà di dispositivi mobili

Tokyo – NTT DoCoMo ha in corso lo sviluppo di un progetto dal sapore rivoluzionario nel campo dell’alimentazione dei telefoni cellulari. Si tratta di un nuovo tipo di caricabatterie che non richiede il collegamento dell’apparecchio ad alimentatori o trasformatori. Consiste in una tavoletta, collegata alla rete elettrica, in grado di ricaricare la batteria di un cellulare semplicemente dopo che vi è stata appoggiata sopra, per induzione magnetica.

Non si tratta di una novità assoluta: l’inglese SplashPower aveva già presentato almeno un paio di anni fa una soluzione analoga. In quel caso consisteva in una piccola tavoletta simile ad un mouse-pad che, collegata ad una presa di corrente elettrica, diventava un caricabatteria. Non era dedicata esclusivamente all’impiego con telefoni cellulari, ma più in generale per dispositivi con batterie ricaricabili. Anche in quel caso il funzionamento era attuato per induzione magnetica.

Slashpower I vantaggi derivanti dall’industrializzazione (e commercializzazione) di un simile accessorio sarebbero indiscutibili: potrebbe essere impiegato indifferentemente per svariati apparecchi come telefoni cellulari, pda, fotocamere, cd o mp3-player. Forse anche per pc portatili.

Splashpower dichiarava relativamente economico il costo di una “tavoletta” (intorno ai 30 euro) e irrisorio (inferiore ad un euro) il costo per l’adattamento di un dispositivo portatile alla ricarica per induzione con il proprio pad.

Una possibile data di lancio era stata pianificata entro il 2003 ma nel sito Splashpower oggi si legge che sono tuttora in corso trattative con i maggiori produttori di telefoni cellulari e dispositivi portatili, prevedendo l’uscita del primo prodotto dotato di tale tecnologia nel 2005.
Restano ancora cinque mesi.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
19 lug 2005
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