Bitcoin, patemi virtuali

Bitcoin, patemi virtuali

La moneta virtuale sempre al centro del dibattito con l'e-commerce cinese ostile, l'India apparentemente neutrale e Singapore favorevole, mentre Washington sta a guardare. Nel frattempo Yahoo! serve malware per il mining illegale
La moneta virtuale sempre al centro del dibattito con l'e-commerce cinese ostile, l'India apparentemente neutrale e Singapore favorevole, mentre Washington sta a guardare. Nel frattempo Yahoo! serve malware per il mining illegale

Sul pianeta Bitcoin regna come sempre la confusione, con la moneta virtuale a giocare alternativamente il ruolo di vittima e di soggetto premiato dalle autorità monetarie, nuovo veicolo di pagamenti per business ludici in declino e terzo incomodo in una campagna di infezioni mirate contro gli utenti europei.

In Cina la cripto-moneta non è particolarmente ben vista dalle autorità di controllo, il fatto è noto , e alla recente decisione della banca centrale cinese (PBOC) di bloccare la circolazione legale di BTC deve ora piegarsi anche Alibaba Group con la messa al bando della moneta virtuale e relativi prodotti da Taobao.com.

Il colosso asiatico dell’e-commerce non accetterà più Bitcoin né venderà hardware e software utile al mining per la generazione di blocchi BTC, con la nuova policy che entrerà in vigore a partire dal 14 gennaio. Ci è stato “esplicitamente richiesto” dalla banca centrale di Pechino, ha confermato Alibaba.

In India, altro paese che prometteva di ospitare un boom senza precedenti del business finanziario a base di monete virtuali, Bitcoin è sotto pressione dopo il raid di polizia di Buysellbitco.in , la maggiore piazza di scambio di BTC. Niente paura, hanno poi rassicurato le autorità di Nuova Delhi, al momento non c’è alcuna volontà di regolamentare lo scambio di Bitcoin.

Singapore, invece, ha scelto di abbracciare la criptomoneta: un’occasione in più di raggranellare tasse, applicate sulle transazioni.

A Washington sono poi arrivati i lobbisti, con l’intenzione dichiarata di evitare che le autorità federali statunitensi facciano fuori Bitcoin prima della nascita di un mercato propriamente detto. Un mercato che nonostante le incredibili fluttuazioni nel valore della cripto-moneta interessa molti: l’ultima arrivata nella schiera di supporter Bitcoin è Zynga, colosso in declino del casual gaming che ha preso ad accettare il pagamento in-app per i contenuti aggiuntivi dei suoi titoli in Bitcoin. Ma anche i Lloyds di Londra credono nella valuta virtuale: si sono offerti di assicurare gli investimenti delle persone supportando l’attività della startup Elliptic.

L’insicurezza che circonda la tecnologia Bitcoin, però, è evidente e fruttuosa: un recente attacco di alto profilo contro Yahoo! ha portato alla distribuzione di malware con finalità di mining ai danni degli ignari utenti caduti vittima dell’infezione. I cyber-criminali hanno compromesso il network di advertising di Yahoo! (ads.yahoo.com) per diffondere codice malevolo sui PC Windows degli utenti europei, con la società che ha confermato la durata dell’infezione (dal 31 dicembre 2013 al 3 gennaio 2014) e l’esclusione degli utenti americani (Nord America, America Latina e Asia del Pacifico) dalla campagna malevola.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 gen 2014
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