Blaster, processo ai clonatori

Blaster, processo ai clonatori

La taglia di 250mila dollari sulla testa del virus writer che ha costruito il pericoloso worm non ha ancora portato i suoi frutti. Intanto si aprono i processi contro gli autori delle varianti di Blaster
La taglia di 250mila dollari sulla testa del virus writer che ha costruito il pericoloso worm non ha ancora portato i suoi frutti. Intanto si aprono i processi contro gli autori delle varianti di Blaster


Roma – Tra poche ore presso il Tribunale di Iasi, in Romania, si aprirà il primo procedimento rumeno contro un creatore di un virus informatico, Blaster.F. E’ il processo al 26enne Dan Dumitru Ciubanu che, come si ricorderà, è stato individuato lo scorso settembre dalla società di sicurezza rumena BitDefender .

Va detto che Ciubanu, originario di Iasi, non è però l’autore del celeberrimo worm Blaster “originale” ma soltanto di una delle sue varianti, Blaster.F appunto. Una variante che si è diffusa pochissimo, in particolare all’interno dei network di lavoro della Facoltà di ingegneria dell’Università di Iasi lo scorso settembre. A testimoniare contro Ciubanu e a descrivere gli effetti della sua variante ci penseranno proprio gli esperti di BitDefender che lo hanno individuato e che hanno consegnato il suo nome alle autorità.

Il primo Blaster, quello che è riuscito a moltiplicarsi in tutto il mondo nel giro di pochi giorni portando al massimo livello la preoccupazione degli esperti di sicurezza, fu invece un codicillo capace di creare una quantità di danni tale da indurre il colosso del software Microsoft a mettere a disposizione di chiunque fornisca informazioni utili a identificare e arrestare il virus writer una taglia da 250mila dollari .

Nel caso di Blaster.F, invece, come detto, la diffusione è stata estremamente limitata ma le attuali leggi rumene in materia, da poco approvate, sono molto severe e, sulla carta, “il possesso illegale di un programma” così come “l’ostacolare il funzionamento di un sistema informatico” sono reati che possono portare dietro le sbarre anche per cinque anni.

Di Blaster, in realtà, circolarono diverse varianti e, nella caccia spietata all’autore originale, venne individuato anche un 18enne americano, Jeffrey Lee Parson, il cui caso ha già fatto molto discutere . Parson, che si è lamentato di come i media lo hanno dipinto, e i cui genitori sono apparsi in televisione, ha già ammesso di essere l’autore della variante Blaster.B. Anche le leggi americane contro il virus writing sono pesanti e il giovane rischia fino a 10 anni di carcere con multe fino a 250mila dollari. La data della prima udienza del processo a Parson, però, deve ancora essere definita.

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Pubblicato il 21 gen 2004
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