Boeing e l'aereo dei sogni di carbonio

Boeing e l'aereo dei sogni di carbonio

Finalmente, dopo almeno 3 anni di ritardo, vola il primo 787 "Dreamliner". La produzione del nuovo velivolo, avveniristico e risparmioso, ha incontrato qualche difficoltà: ma è riuscita comunque ad anticipare la concorrenza
Finalmente, dopo almeno 3 anni di ritardo, vola il primo 787 "Dreamliner". La produzione del nuovo velivolo, avveniristico e risparmioso, ha incontrato qualche difficoltà: ma è riuscita comunque ad anticipare la concorrenza

Quando venne annunciato, quasi 10 anni fa nel 2003, era un progetto futuribile e che rispondeva a esigenze che le compagnie aeree non avevano neppure ancora espresso. Oggi, anno 2011, quando finalmente il primo Boeing 787 ha ricevuto il battesimo ufficiale ed è stato consegnato ai primi acquirenti delle All Nippon Airways ( ANA ), manco a farlo apposta il nuovo Dreamliner sembra l’aereo fatto apposta per i tempi di crisi : più leggero, consuma meno e offre più di quanto faccia la concorrenza.

Il segreto del nuovo 787 sta tutto nella struttura della fusoliera: in luogo del più comune metallo o leghe metalliche (per anni l’alluminio l’ha fatta da padrone), viene impiegata la più leggera e al contempo resistente fibra di carbonio . In un certo senso la carlinga è di plastica (un polimero è la matrice collante della fibra di carbonio): in questo modo si riduce drasticamente il peso della struttura, rendendo possibile ottenere un numero consistente di benefici collaterali.

Il primo, il più evidente, è che un mezzo più leggero necessita di meno carburante per i suoi spostamenti : in questo modo i tecnici Boeing stimano un risparmio di circa il 20 per cento nei consumi, che si può tradurre facilmente in minori costi di esercizio o autonomia maggiore. Il 787 può così costituire l’asso nella manica delle compagnie che battono rotte non sempre frequentatissime e che non fanno registrare sempre il tutto esaurito, o che hanno percorrenze tali da richiedere fino a oggi un velivolo più grande solo per garantire il raggio d’azione necessario.

Inoltre, l’utilizzo della fibra di carbonio ha permesso di semplificare di molto il processo di fabbricazione: la carlinga è composta di soli 5 elementi , in luogo delle molte decine dei progetti precedenti, il che rende la struttura più rigida e resistente. Le ali, anch’esse in carbonio, riducono la resistenza indotta grazie al profilo con cui sono state disegnate: in questo modo anche questo ulteriore “attrito” viene minimizzato, aumentando ulteriormente l’aerodinamicità dell’apparecchio. L’unico neo della fibra di carbonio è la sua scarsa conducibilità elettrica: per ovviare al rischio folgorazione in caso di contatti con fulmini, tra abitacolo e fusoliera è stata approntata una gabbia di Faraday in rame.

Ma la fusoliera in carbonio ha altri vantaggi, tutti a beneficio dei passeggeri : più rigida e resistente di quella in metallo consente di installare finestrini più grandi, e i tecnici Boeing hanno anche adottato un nuova tecnologia per oscurarli che non prevede le consuete tendine da abbassare manualmente (così che non si possano verificare abbagliamenti imprevisti degli occupanti i sedili più vicini all’oblò). Inoltre, minimizzatosi il problema della corrosione tipico degli apparecchi costruiti in metallo, si può aumentare l’umidità della atmosfera pressurizzata a bordo (che sale al 15 per cento) così da non causare effetti indesiderati nelle mucose dei passeggeri. Anche l’altitudine relativa di pressurizzazione, normalmente regolata all’equivalente di 2.500 metri, può scendere a quota 1.800: in pratica il comfort a bordo aumenta .

In ogni caso, la gestazione del 787 Dreamliner non è stata tutta rosa e fiori . Il progetto ha incontrato non meno di 3 anni di ritardo rispetto alla data di consegna iniziale prospettata, e con oltre 800 ordini da parte di moltissime compagnie aeree Boeing si è trovata a fare i conti con parecchie penali da corrispondere (e molto dovrà faticare ora per tenere il passo con le consegne). Inoltre, un incidente nelle fasi di test all’impianto elettrico ha costretto alla messa a terra dei velivoli per qualche settimana, così come in passato erano state sollevati dubbi sull’ effettiva sicurezza del complesso sistema informatico che si trova a bordo e che gestisce praticamente qualunque apparato del velivolo (dai controlli della cabina di pilotaggio all’intrattenimento di bordo).

L’entrata in servizio del primo 787 è prevista in Giappone nel mese di novembre. La compagnia di bandiera italiana, Alitalia, al momento non figura tra gli acquirenti del nuovo velivolo (mentre nella lista ci sono alcuni suoi partner dell’alleanza Sky Team). La risposta Airbus , principale concorrente di Boeing, è attesa non prima di un paio d’anni: nel 2013 dovrebbe iniziare la sua attività commerciale il nuovo A350 , il cui sviluppo ha risentito molto della concorrenza esercitata dal Dreamliner.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
27 set 2011
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