La Polizia di Stato ha scoperto e denunciato 10 persone per frode informatica, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio di proventi illecitamente percepiti. I criminali hanno utilizzato il Bonus Cultura destinato a neodiciottenni, effettuando l’accesso alla piattaforma tramite SPID irregolari.
Danni per circa 400.000 euro
Il cosiddetto Bonus Cultura viene erogato tramite la Carta Cultura Giovani a coloro che hanno compiuto diciotto anni nel 2024, sono residenti sul territorio nazionale e appartengono ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 35.000 euro. L’accesso al servizio richiede SPID o CIE.
Le indagini sono iniziate nel 2023 in seguito alle denunce presentate da 70 neodiciottenni, ai quali era stato sottratto il bonus di 500 euro da utilizzare per l’acquisto di libri, dischi, corsi di lingua, biglietti di concerti, musei, mostre e spettacoli teatrali.
I criminali hanno attivato illecitamente oltre 2.500 SPID e ottenuto circa 2.000 vaucher. Questi ultimi sono stati spesi presso esercizi commerciali gestiti dai truffatori che hanno emesso fatture elettroniche false per ottenere i rimborsi dal Ministero della Cultura per beni e servizi di fatto mai venduti.
Grazie all’intervento del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Toscana, il Ministero della Cultura ha sospeso prontamente i rimborsi illecitamente richiesti. Ciò ha permesso di evitare un danno economico maggiore a quello già subito di circa 400.000 euro. Durante le perquisizioni sono state raccolte diverse prove, tra cui credenziali SPID, firme digitali, apparecchi POS, conti correnti e carte utilizzate per la frode.
Alessio Butti, sottosegretario con delega all’innovazione, ha recentemente dichiarato che lo SPID è vulnerabile. L’obiettivo del governo è sostituirlo con la CIE entro il 2026.