Quando un esperimento fallisce ma lascia una montagna di dati preziosi, la cosa intelligente da fare è prendere quello che funzionava e buttare via quello che non funzionava. È esattamente quello che sta facendo The Browser Company con Dia, il nuovo browser basato sull’intelligenza artificiale che sta pescando a piene mani dalle “greatest hits” del suo predecessore Arc. Josh Miller, il fondatore dell’azienda, ha confermato che Dia porterà le funzionalità più apprezzate di Arc, come la modalità barra laterale, e le combinerà con le nuove chicche AI.
Dia porta le funzioni di Arc nel browser AI
Arc è morto, lunga vita a Dia. Almeno questo è il messaggio che arriva da un’azienda che ha capito quando tagliare le perdite e ripartire con una strategia diversa. E ora che Atlassian li ha acquisiti per la modica cifra di 610 milioni di dollari, hanno anche le risorse per farlo bene.
Arc è stato lanciato a metà del 2023 con l’intenzione di reinventare il browser. L’idea era nobile, progettare un’esperienza di navigazione basata su come le persone usano davvero Internet oggi, non su come lo usavano nel 2005 quando Chrome è stato concepito. Spazi di lavoro separati per vita personale e lavorativa, schede bloccate, una barra di comando che funzionava come Spotlight di Apple, una barra laterale che conteneva tutto l’essenziale.
Era ambizioso, elegante, diverso. Troppo diverso, forse. Arc era semplicemente troppo diverso, con troppe cose nuove da imparare e troppo pochi vantaggi,
ha scritto Miller in un post sul blog all’inizio del 2025, spiegando perché l’azienda avrebbe chiuso Arc per renderlo open source e concentrarsi su Dia.
Arc mancava di coesione. Era sperimentale, affascinante, ma anche complicato. La maggior parte delle persone non voleva imparare un nuovo modo di navigare sul web, voleva solo che il browser facesse il suo lavoro senza troppe cerimonie.
Ma definire Arc un fallimento sarebbe troppo semplicistico. Arc è stato più un laboratorio che un prodotto finito, un esperimento che ha generato oltre un anno di dati preziosi su cosa funziona e cosa no in un browser moderno. E ora, queste informazioni stanno alimentando lo sviluppo di Dia.
Le funzionalità di Arc che migrano su Dia
La modalità barra laterale è stata appena individuata nell’ultima versione “early birds” di Dia. Non è una sorpresa, era una delle funzionalità più amate di Arc. Dia ha già aggiunto altre funzionalità apprezzata, come la trasformazione automatica di Google Meet in un lettore picture-in-picture quando cambi scheda, e le scorciatoie da tastiera personalizzate, per chi vuole sentirsi un hacker anche solo per aprire una nuova scheda.
Miller ha anche accennato che stanno studiando come portare su Dia gli Spaces di Arc, quelle aree di navigazione distinte con il proprio set di schede, preferiti, temi, cronologia e cookie. Erano uno dei concetti più innovativi di Arc. Il team sta anche testando le schede aggiunte, quelle che rimangono fisse e sempre accessibili.
La promessa di Dia è che sarà più leggero di Arc ma con l’AI integrata in modo nativo per aspetti come la memoria e gli agenti.
L’acquisizione da 610 milioni
Atlassian ha comprato The Browser Company per 610 milioni di dollari, una cifra importante, considerando che Arc non è mai diventato un browser di massa. Ma Atlassian non ha comprato Arc, ha comprato il potenziale di Dia e il team che lo sta costruendo. La cosa interessante, è che The Browser Company continua a operare in modo indipendente. Nessuna fusione caotica.
Miller ha sollecitato la community a fornire un feedback su quali altre funzionalità aggiungere. È un approccio più umile rispetto alle grandi tech company. The Browser Company è piccola, agile, e può permettersi di ascoltare. E dopo l’esperienza con Arc, che era forse troppo visionario, probabilmente hanno capito come bilanciare innovazione e usabilità.