Bug FaceTime: Apple non ascoltò le segnalazioni

Bug FaceTime: Apple non ascoltò le segnalazioni

Apple ha disabilitato le chiamate di gruppo per diminuire i rischi legati al bug di FaceTime, ma in passato ha ignorato le segnalazioni.
Bug FaceTime: Apple non ascoltò le segnalazioni
Apple ha disabilitato le chiamate di gruppo per diminuire i rischi legati al bug di FaceTime, ma in passato ha ignorato le segnalazioni.

Ieri l’esplosione del caso: un grave bug riscontrato nel funzionamento di FaceTime (subito battezzato FacePalm) permette potenzialmente a chiunque di spiare gli altri utenti, inoltrando loro una chiamata e osservandoli ancor prima che questi rispondano. Una falla per la sicurezza di iOS e macOS. Apple ha momentaneamente posto rimedio al problema disabilitando le conversazioni di gruppo ed entro la settimana è atteso il rilascio di un aggiornamento correttivo.

Bug FaceTime: segnalazioni ignorate

Oggi si apprende invece che già una decina di giorni fa qualcuno aveva segnalato il problema al gruppo di Cupertino, senza però riuscire a mettersi in contatto con il team di tecnici al servizio della mela morsicata. Si tratta di una mamma (Michele Thompson) e del figlio 14enne (Grant Thompson), residenti in Arizona. Il ragazzo, tentando di organizzare una call FaceTime di gruppo con gli amici prima di una partita a Fortnite, ha scoperto l’anomalia. A testimoniarlo un tweet, allegato di seguito, indirizzato all’account @AppleSupport, di cui riportiamo la traduzione qui sotto.

Mio figlio ha trovato un’importante falla nella sicurezza del nuovo iOS di Apple. Può ascoltare i vostri iPhone e iPad senza la vostra approvazione. Ho un video. Report del bug inviato a @AppleSupport… resto in attesa di un riscontro per fornire dettagli. Una cosa spaventosa!

Qui un altro post condiviso ieri, dopo che la notizia è iniziata a circolare sui social e sulle testate di tutto il mondo. Il contenuto è del tutto simile.

Madre e figlio hanno anche inviato fax e email al gruppo di Cupertino (come visibile di seguito), tentando poi di mettersi in contatto telefonicamente con i suoi tecnici, ma senza mai essere presi in considerazione, salvo poi scoprire che per comunicare con il team addetto alla sicurezza e segnalare un bug è necessario disporre di un account di tipo Developer.

In un post Facebook ora non più raggiungibile i due avrebbero chiesto un iPhone X, un MacBook e auricolari AirPods come ricompensa per la segnalazione.

Curiosamente, poche ore prima che si iniziasse a parlare del problema, il CEO Tim Cook ha condiviso un tweet in cui si parla proprio dell’esigenza di rafforzare l’efficacia delle misure poste a protezione della privacy.

Dobbiamo continuare a lottare per il mondo in cui vogliamo vivere. In questo #DataPrivacyDay concentriamoci tutti sulle azioni e sulle riforme necessarie per le vitali protezioni della privacy. I pericoli sono reali e le conseguenze troppo importanti.

Non resta ora che attendere il rilascio della patch correttiva da parte di Apple, così da scongiurare qualsiasi rischio per gli utenti di iPhone, iPad e Mac.

Fonte: Engadget
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Pubblicato il
30 gen 2019
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