CapCut si prende i tuoi video per sempre (anche se li cancelli)

CapCut si prende i tuoi video per sempre (anche se li cancelli)

CapCut ha aggiornato i suoi termini di servizio e la nuova clausola è inquietante: ByteDance può usare i video per sempre.
CapCut si prende i tuoi video per sempre (anche se li cancelli)
CapCut ha aggiornato i suoi termini di servizio e la nuova clausola è inquietante: ByteDance può usare i video per sempre.

CapCut ha aggiornato i termini di servizio con una clausola inquietante: licenza “perpetua, irrevocabile e mondiale” sui contenuti. In pratica, quello che si crea è loro, per sempre. Prendere o lasciare.

Quante volte sarà capitato di cliccare su “Accetto” senza leggere? CapCut conta proprio su questo. I nuovi termini nascondono una bomba: ByteDance ottiene diritti totali sui video. Non sono solo modifiche tecniche per far funzionare l’app. Ma si tratta di diritti di “riproduzione, distribuzione, visualizzazione pubblica e creazione di opere derivate“. In altre parole: possono prendere il nostro video e farci quello che vogliono. Anche guadagnarci sopra.

Hai montato un video su CapCut? È loro per sempre

Immaginiamo di creare un video per un cliente. Lo montiamo su CapCut, lo consegniamo, cancelliamo tutto dall’app. Fine della storia? Macché. ByteDance si tiene i diritti per sempre. Quel video potrebbe comparire su TikTok come pubblicità. O essere venduto a terzi. O usato per addestrare intelligenze artificiali. E noi non puoi farci niente, perché abbiamo “accettato”.

Bert P. Krages, esperto di diritti fotografici, ha analizzato i termini per PetaPixel. Il suo verdetto? “Personalmente sarei cauto nell’utilizzare l’app“. Il problema non è solo cosa ByteDance può fare. È che i termini sono volutamente ambigui. Potrebbero significare protezione tecnica o sfruttamento commerciale. La differenza è enorme, ma noi non lo sapremo mai.

Ecco la parte più subdola: anche le bozze contano. Persino cancellando l’account, CapCut mantiene i diritti d’uso. È come firmare un contratto che non si può mai rescindere.

Sì, ByteDance può permetterselo

CapCut ha oltre 200 milioni di utenti mensili. La maggior parte sono creator, influencer, agenzie che producono contenuti commerciali. Una miniera d’oro per chi vuole monetizzare. ByteDance non è stupida. Sa che pochi leggeranno i termini e ancora meno molleranno l’app. Il calcolo è semplice: i vantaggi superano le proteste. E fin qui, hanno ragione.

Anche YouTube e Meta chiedono licenze simili, ma solo pe i contenuti condivisi pubblicamente. CapCut va oltre, considera tutto quello che si carica, anche se rimane privato. Altri invece, sono più “permissivi”, come Final Cut e Adobe Premiere, dove quello che si crea rimane dell’autore.

Cosa si può fare per tutelarsi?

I creator occasionali possono continuare a usare CapCut, ma evitando contenuti sensibili o commerciali. I professionisti farebbero bene a investire in alternative come Adobe Premiere o Final Cut Pro. E le agenzie dovrebbero informare i clienti dei rischi, documentando tutto per iscritto. Non esiste un opt-out. O si accetta tutto o non si usa l’app.

Ma CapCut è solo l’inizio. Altre piattaforme stanno studiando strategie simili. L’obiettivo è trasformare ogni creator in un fornitore inconsapevole di contenuti. La ricetta è semplice: offrire strumenti gratis, chiedere i diritti totali, monetizzare i contenuti degli utenti. E funziona. Purtroppo…

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Pubblicato il
25 giu 2025
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