CBS, guai per le recensioni del P2P

CBS, guai per le recensioni del P2P

Condannata la testata specializzata CNET, che avrebbe incoraggiato lo scaricamento di milioni di copie dei client LimeWire e uTorrent. La critica giornalistica non sfugge all'induzione alla violazione del copyright
Condannata la testata specializzata CNET, che avrebbe incoraggiato lo scaricamento di milioni di copie dei client LimeWire e uTorrent. La critica giornalistica non sfugge all'induzione alla violazione del copyright

Maggio 2011 . Alki David, produttore cinematografico nonché founder della piattaforma di video on demand FilmOn , si mette alla guida di una violenta causa legale contro i vertici del broadcaster statunitense CBS, proprietario del sito d’informazione tecnologica CNET. La testata online viene accusata di incoraggiamento alla violazione del copyright, avendo facilitato lo scaricamento complessivo di 220 milioni di copie del defunto client P2P LimeWire .

Estate 2012 . Un giudice californiano condanna la coppia CBS/CNET per induzione alla violazione del diritto d’autore, avendo permesso le operazioni di download di svariati software per file sharing tra cui uTorrent . Nel mirino di David era infatti finita la sezione di CNET dedicata allo scaricamento gratuito dei client, solitamente contenente una dettagliata recensione dei pacchetti software.

È proprio sul concetto di recensione – dunque di critica giornalistica – che si è imperniata la causa scatenata da Alki David. In aula, i responsabili di CBS hanno sottolineato come i contenuti della sezione Download.com fossero protetti dal Primo Emendamento, ovvero dal principio costituzionale che tutela la libertà d’espressione. Parlando liberamente di un prodotto tecnologico su una testata specializzata in tecnologia .

Diverso il parere dell’accusa, ora sostenuto dal giudice Dale Fisher. Nei loro commenti ai prodotti come LimeWire, i redattori di CNET avrebbero illustrato l’effettiva capacità di scaricare materiale in violazione del copyright . Dunque un’attività critica non tutelata dal Primo Emendamento della Costituzione a stelle e strisce. La presenza “fisica” del client da scaricare ha ovviamente complicato le cose alla testata.

Secondo Fisher, CNET avrebbe evitato una forma di responsabilità in due casi diversi. O evitando di allegare il file da scaricare, oppure limitandosi a presentarlo al pubblico senza commenti sulla possibilità di scaricare materiale come film e musica . La testata ha però ottenuto il permesso di annullare le accuse di violazione “diretta e materiale” del diritto d’autore, come nel testo dell’accusa.

Ovvia soddisfazione da parte di Alki David, che si è nuovamente scagliato contro tutte quelle piattaforme – in questo caso testate specializzate – che permettono il download di strumenti per il P2P. I vertici di CBS hanno esultato per l’annullamento delle accuse di violazione diretta. Ma c’è chi ha sottolineato come il broadcaster statunitense potrebbe pagare una maxi-multa da centinaia di milioni di dollari.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
18 lug 2012
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