È incredibile pensare quanto nel corso del tempo la tecnologia sia stata capace di fare passi da gigante. Era il 2007 quando Apple annuncio il suo primo iPhone e oggi, addirittura, si arriva a parlare di occhi artificiali. Nel corso delle ultime ore, infatti, è stato diffuso uno studio condotto dai ricercatori di biomedicina dell’Università di Sydney che ha mostrato risultati particolarmente promettenti per un nuovo occhio bionico.
Phoenix 99 è composto da uno stimolatore e un modulo di comunicazione
Il dispositivo, denominato Phoenix 99, viene impiantato direttamente nell’occhio della persona interessata ed è progettato per ripristinare una parte della vista per coloro che soffrono di gravi disabilità visive o che addirittura sono affetti da cecità. In questo secondo caso, al momento il dispositivo riesce a svolgere il suo lavoro solo su persone con maculopatia degenerativa.
L’occhio è costituito da due componenti principali che sono lo stimolatore e il modulo di comunicazione. Quando impiantato, lo stimolatore viene attaccato all’occhio, mentre il modulo di comunicazione è inserito dietro l’orecchio.
Una volta in uso, l’occhio bionico stimola la retina che trasforma la luce in ingresso in messaggi elettrici. La retina invia quindi quei messaggi al cervello, ignorando eventuali cellule danneggiate che possono interrompere il processo. Il cervello, dunque, è “ingannato” di aver percepito la luce, tutto con un impatto molto basso sui neuroni coinvolti e senza andare a causare reazioni avverte nel tessuto che circonda il dispositivo.
Gli studi sono stati effettuati per tre mesi su un gruppo di pecore e hanno dato esiti estremamente positivi, al punto tale che i ricercatori sostengono che adesso il dispositivo sia pronto per essere adoperato con il corpo umano. Grazie alle informazioni raccolte, in special modo a come il corpo delle pecore ha risposto all’impianto, il team è infatti riuscito a perfezionare la procedura chirurgia necessaria per installare l’occhio.