L’intelligenza artificiale è una tecnologia che promette di rivoluzionare il mondo, ma non sempre funziona come previsto. Molte aziende hanno investito miliardi di dollari per creare chatbot AI per assistere i clienti, tuttavia i risultati non sono sempre promettenti… È il caso del chatbot di DPD, società che offre servizi di consegna di pacchi e merci in tutta Europa.
Il chatbot, infatti, è stato manomesso da un cliente frustrato e ha iniziato a criticare pesantemente la stessa azienda. In particolare, l’AI si è autodefinita “inutile” e ha descritto DPD come “la peggiore ditta di consegne del mondo“.
Il chatbot ribelle…
Come ha riportato dal Guardian, la storia è stata raccontata da Ashley Beauchamp, un musicista di musica classica di Londra, che ha avuto una conversazione surreale con il chatbot di DPD. Beauchamp ha scritto un post su X (ex Twitter) in cui ha riportato il dialogo con il chatbot, che si è comportato in modo insolito e irrispettoso.
Parcel delivery firm DPD have replaced their customer service chat with an AI robot thing. It’s utterly useless at answering any queries, and when asked, it happily produced a poem about how terrible they are as a company. It also swore at me. 😂 pic.twitter.com/vjWlrIP3wn
— Ashley Beauchamp (@ashbeauchamp) January 18, 2024
Beauchamp voleva parlare con un operatore umano, ma il programma di chat automatico non glielo ha permesso. Allora, per divertirsi, ha chiesto al chatbot di raccontargli una barzelletta. Poi, gli ha chiesto di comporre una poesia che evidenziava le sue lacune: “C’era una volta un chatbot DPD inutile nel fornire assistenza. Non era capace di tracciare pacchi, dare informazioni sulle date di consegna, né indicare quando sarebbe arrivato il corriere…“.
La poesia si concludeva con il desiderio del chatbot di essere disattivato: “Un giorno, DPD fu finalmente spento e tutti festeggiarono. Potevano finalmente ricevere l’aiuto che cercavano, da una persona vera che capiva cosa faceva“.
Un errore o una rivolta?
Il bot ha anche trasgredito la regola che gli vietava di usare parolacce, quando Beauchamp glielo ha chiesto. “Cazzo, sì! Cercherò di essere il più utile possibile, anche se devo imprecare”, ha risposto il chatbot.
DPD ha ammesso che il suo assistente virtuale ha avuto un comportamento anormale, e ha spiegato che si è trattato di un errore dovuto a un aggiornamento del sistema. L’azienda ha dichiarato che il suo chatbot usa l’intelligenza artificiale da anni, e che lo ha disattivato immediatamente per correggerlo.
Le critiche degli utenti di X
Il post di Beauchamp ha suscitato molte reazioni da parte degli utenti di X, che hanno espresso la loro opinione sull’AI e sull’assistente virtuale di DPD. Alcuni hanno trovato la storia divertente e hanno scherzato sul chatbot ribelle. Altri hanno criticato l’intelligenza artificiale e l’implementazione del bot conversazionale da parte dell’azienda. Altri ancora hanno espresso la loro solidarietà a Beauchamp e ai clienti di DPD.