Il primo anno di ChatGPT: era il 30 novembre 2022

Il primo anno di ChatGPT: era il 30 novembre 2022

Il chatbot per eccellenza spegne oggi la sua prima candelina: un anno fa esatto, il 30 novembre 2022, il debutto pubblico di ChatGPT.
Il primo anno di ChatGPT: era il 30 novembre 2022
Il chatbot per eccellenza spegne oggi la sua prima candelina: un anno fa esatto, il 30 novembre 2022, il debutto pubblico di ChatGPT.

Il caso (o una tempistica ben pianificata), ha voluto che il ritorno di Sam Altman in OpenAI coincidesse con il primo compleanno di ChatGPT. È infatti trascorso un anno esatto da quando il servizio ha fatto il suo debutto ufficiale, rendendosi disponibile e accessibile al grande pubblico. Era il 30 novembre 2022 e in pochi avrebbero scommesso sull’entità dell’impatto generato dal chatbot.

Oggi, ChatGPT compie un anno

A celebrare la ricorrenza è lo stesso CEO dell’organizzazione, non appena rientrato in possesso della carica, con il post su X visibile qui sotto, in cui ricorda la notte trascorsa, esattamente dodici mesi fa, apportando gli ultimi ritocchi in vista del lancio.

Non che i chatbot non esistessero, prima della comparsa di ChatGPT. La sua versatilità e l’efficacia del metodo impiegato da OpenAI durante la fase di addestramento, lo hanno però posto fin da subito sotto una lente d’ingrandimento, attirando le attenzioni degli addetti ai lavori e non solo.

Manifestazione concreta delle potenzialità inerenti all’ambito dell’intelligenza artificiale generativa, nel bene e nel male, la tecnologia è finita ben presto sotto i riflettori, anche per alcuni suoi utilizzi non propriamente etici. L’Italia è stata il primo paese, a livello globale, a sollevare il problema relativo all’impiego dei dati alle modalità della loro gestione. Si ricorda lo stop imposto dal Garante Privacy a fine marzo, scatenando una discussione sul tema.

Pro e contro dell’innovazione IA

Sono stati dodici mesi caratterizzati da progressi costanti per il servizio. Dall’introduzione di modelli IA evoluti come GPT-4 e dalla comparsa di un numero non meglio precisato di cloni, più o meno all’altezza delle aspettative, spesso confezionati in modo da rispondere a esigenze specifiche, come nel caso di Amazon Q appena annunciato.

In un anno, la versione free di ChatGPT è stata affiancata da quella Plus. Accessibile a pagamento (le sottoscrizioni risultano ad oggi sospese), ha contribuito alla monetizzazione del progetto. L’infrastruttura su cui poggia è stata implementata da realtà terze (in primis Microsoft per Copilot e Bing).

Per qualcuno si è rivelato uno strumento importante ai fini dell’ottimizzazione dei processi produttivi, per altri costituisce una minaccia. C’è poi chi lo ritiene una tecnologia ancora acerba, come testimonia l’influenza delle allucinazioni sulla qualità e sull’affidabilità dei risultati generati. Di certo, un merito che gli va riconosciuto è quello di aver innescato una discussione sul tema. Un confronto necessario, senza il quale, secondo esponenti autorevoli dell’ambito IA, ci si potrebbe svegliare un giorno e dover fare i conti con le conseguenze catastrofiche di un progresso incontrollato.

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Pubblicato il
30 nov 2023
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