Chi videogioca diventa stupido e obeso

Chi videogioca diventa stupido e obeso

Piovono accuse infamanti sul divertimento interattivo, che dopo aver creato mostri assassini ora è il principale indiziato del proliferare di ciccia, infarti al miocardio e ignoranza nei paesi di lingua anglosassone
Piovono accuse infamanti sul divertimento interattivo, che dopo aver creato mostri assassini ora è il principale indiziato del proliferare di ciccia, infarti al miocardio e ignoranza nei paesi di lingua anglosassone

I videogame, secondo la vulgata che va per la maggiore attualmente, sono roba da pervertiti , potenziali massacratori di campus universitari, razzisti conclamati e violenti decerebrati . Ma c’è spazio ancora per ulteriori accuse : da USA e Regno Unito si levano lamenti secondo cui il divertimento interattivo trasforma ragazzini altrimenti sani in depositi stantii di ciccia, e ne fa degli adulti incapaci di interpretare correttamente la lingua.

L’equazione “videogioco uguale grasso”, è rispuntata nella città di San Francisco, dove il vice-presidente della American Beverage Association ha reagito male ad una proposta del sindaco Gavin Newsom, intenzionato a chiedere una tassa aggiuntiva a quei grandi rivenditori che espongono sugli scaffali bibite contenenti sciroppo di cereali. L’alimento, largamente usato nelle bevande e sui cibi negli States, è ad alto contenuto di fruttosio e intimamente connesso col il crescente problema dell’obesità nella popolazione.

Newsom non ha più intenzione di finanziare costosi programmi cittadini per combattere la ciccio-epidemia, visto che gli sforzi vengono vanificati dalla facilità con cui è possibile ottenere bevande altamente lardificanti . Keane, però, parlando a nome di una industria che produce profitti per 105 miliardi di dollari l’anno, sostiene che “non ha senso individuare una singola causa per l’obesità, che è un problema complesso”.

Ma il manager cambia idea subito dopo, suggerendo che sì, una causa principe dell’obesità c’è e sono i videogame , che a suo modo di vedere tengono i bambini chiusi in casa mentre questi dovrebbero “essere fuori a bruciare calorie”.

Poco importa che, stando alle novità di settore recentemente venute alla ribalta, i videogame possano fungere anche da apparati di smaltimento adiposo oltre che da occasioni di svago casalingo. Pur di salvarsi la reputazione, l’industria dei soft-drink ha gioco facile nel mettere all’indice i “giochini” interattivi , unica vera motivazione dietro il “problema complesso” dell’ingrassamento irrefrenabile delle fasce più giovani della popolazione americana.

E se di là dell’Atlantico ci si preoccupa del grasso in eccesso, nel Regno Unito il cruccio dei politici pare siano gli standard educativi dei ragazzi. Jim Knight, Ministro dell’Educazione, ha incolpato i videogame di distrarre eccessivamente i giovani inglesi, che “perdono” il loro tempo in stupidi passatempi elettronici quando potrebbero impiegarlo molto meglio leggendo della buona letteratura nella loro lingua.

Knight ha risposto a una questione sollevata da un membro del Parlamento, preoccupato della maggiore perizia che i ragazzi di tutto il mondo stanno sviluppando nel leggere e scrivere in inglese rispetto agli scolari del Regno. Il ministro ha sostenuto che, nonostante gli standard educativi nel paese siano in crescita, l’intera società è culturalmente minacciata dal montante pericolo del divertimento interattivo .

Videogiocare distrae, e in definitiva lobotomizza le funzioni del cervello preposte al linguaggio , suggerisce il preoccupato ministro inglese. Chissà come prenderà la notizia il suo ex-collega Shaun Woodward, già responsabile del Ministro delle Industrie Creative sotto il secondo premierato Blair, che un anno fa propose l’introduzione di veri e propri istituti educativi dedicati allo sviluppo di videogame. Il vento politico, si sa, è volubile e non solo in Italia.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
20 dic 2007
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