Cina, Governo spinge per linee guida molto stringenti contro IA

Cina, Governo spinge per linee guida molto stringenti contro IA

Il Governo cinese ha deciso di lanciarsi contro le IA con regole stringenti nei confronti dei chatbot: arriva il Great Firewall.
Cina, Governo spinge per linee guida molto stringenti contro IA
Il Governo cinese ha deciso di lanciarsi contro le IA con regole stringenti nei confronti dei chatbot: arriva il Great Firewall.

La Cyberspace Administration of China ha le idee chiare: il Great Firewall cinese deve circondare anche l’intelligenza artificiale. Sulla scia del lancio dell’IA rivale di ChatGPT da parte di Alibaba, il principale regolatore digitale cinese ha proposto nuove linee guida stringenti per vietare ai modelli di linguaggio di grandi dimensioni di generare contenuti che potrebbero “sovvertire il potere statale o sostenere il rovesciamento del sistema politico del paese”.

Cina contro chatbot IA: pericolo per il Governo?

Come riportato da Gizmodo, il Partito richiederà a tutti gli sviluppatori IA che operano sul territorio del Dragone di sottoporre i loro prodotti a una revisione di sicurezza da parte del governo, cosicché il sistema possa essere rilasciato al pubblico con un certificato ufficiale. Inoltre, viene richiesto che i chatbot verifichino le identità degli utenti e che i loro creatori garantiscano output reali, ergo non inventati, e che non discriminino razze, etnie, paesi, generi o regione di provenienza degli utenti.

Cina

L’obiettivo da parte del Governo cinese è quello di imporre misure rigorose in linea con le attuali politiche di moderazione dei discorsi sui social media. Per la precisione, nella bozza del documento si legge:

“Il contenuto generato dall’intelligenza artificiale generativa dovrebbe riflettere i valori fondamentali del socialismo e non deve contenere sovversione del potere statale, rovesciamento del sistema socialista, incitamento a dividere il paese, minare l’unità nazionale, promuovere il terrorismo, l’estremismo e promuovere odio etnico e discriminazione etnica, violenza, informazioni oscene e pornografiche, informazioni false e contenuti che possono turbare l’ordine economico e sociale.”

Yaqiu Wang, ricercatore senior di Human Rights Watch, ha confermato al portale statunitense che queste rigide regole erano “totalmente previste” ma, anche senza di esse, i funzionari cinesi potrebbero comunque punire efficacemente le aziende per la diffusione di contenuti ritenuti critici nei confronti del sistema politico. Le norme scritte, pertanto, sono una semplificazione della medesima punizione sul fronte amministrativo: “Se operi nel sistema cinese, sai che ci sono cose di cui non puoi parlare”, ha concluso Wang.

Fonte: Gizmodo
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Pubblicato il
16 apr 2023
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