Web (internet) – Si chiama MPE l’Mp3 “col trucco”, con la capacità cioè di “bloccarsi” dopo pochi secondi se chi lo “suona” non ha comprato i diritti di quanto intende ascoltare. Ed è questa la tecnologia con cui le majors potrebbero tentare “il colpaccio”, ovvero mettere freno alla diffusione di Mp3 sulla rete, gran parte dei quali a loro dire “illegali”.
In realtà l’idea non è nuova, perché già ( Liquid Audio e Microsoft hanno messo in campo sistemi di protezione, ma la compressione Mp3 aggiunta ai sistemi “di sicurezza” messi a punto dalla Destiny Media Technologies sembrano destare ancora più interesse da parte delle aziende interessate a controllare la musica in rete in modo da assicurarsi che la sua circolazione costituisca un mercato.
Da quanto si apprende, l’MPE è una variante alla tecnologia MP3, un formato audio crittato in grado di includere anche testo e grafica, ad esempio credits, messaggi promozionali e altro ancora. La funzione chiave è l’adozione del “viral marketing”: tutti potranno infatti scaricare un file MPE e spedirlo via rete ad un amico piuttosto che ad un collega, ma senza i relativi diritti non sarà possibile ascoltarlo per più di 30 secondi… Soltanto acquistando la licenza d’ascolto direttamente via internet con carta di credito si acquisirà il diritto a “suonare” il file.