La Commissione europea ha annunciato un pacchetto di misure per rendere la connettività Gigabit accessibile a tutti i cittadini e le aziende entro il 2030. L’obiettivo delle tre iniziative sono la diffusione più rapida delle reti a banda ultra larga, la regolamentazione delle condizioni di accesso e la condivisione dei costi delle infrastrutture tra telco e Big Tech.
Gigabit Infrastructure Act
La principale iniziativa è la proposta di legge, denominata Gigabit Infrastructure Act, che sostituirà la direttiva del 2014 sulla riduzione dei costi della banda larga. La normativa servirà per superare le difficoltà che causano un aumento dei costi e un rallentamento dei lavori. Verranno semplificate e digitalizzate tutte le procedure, snellita la burocrazia (i permessi devono essere concessi entro quattro mesi) e rafforzato il coordinamento tra operatori di telecomunicazioni e operatori di altre reti (gas, elettricità, acqua e trasporti).
La realizzazione delle nuove reti verrà inoltre velocizzato con l’accesso alle infrastrutture esistenti. Infine, tutti i nuovi edifici o quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti dovranno avere la fibra ottica. La proposta verrà esaminata dal Parlamento e dal Consiglio. Se approvata diventerà applicabile in tutti gli Stati membri.
Gigabit Recommendation
La cosiddetta Gigabit Recommendation è la bozza degli orientamenti forniti alle autorità nazionali di regolamentazione sulle condizioni di accesso alle reti degli operatori che detengono un significativo potere di mercato. A questi ultimi verranno imposti specifici obblighi per l’accesso alle loro infrastrutture da parte dei concorrenti.
La bozza è stata inviata al BEREC per una consultazione di due mesi. La versione finale sostituirà le attuali raccomandazioni, ovvero quelle sull’accesso di nuova generazione (2010), sugli obblighi di non discriminazione e sulle metodologie di determinazione dei costi (2013).
Exploratory consultation
L’ultima iniziativa è una consultazione esplorativa, sotto forma di questionario, al quale possono partecipare organizzazioni, aziende e cittadini fino al 19 maggio. Uno degli obiettivi è individuare i tipi di infrastrutture necessarie affinché l’Europa possa restare all’avanguardia rispetto agli sviluppi tecnologici e guidare la trasformazione digitale nei prossimi anni.
La consultazione affronta anche la questione dell’accessibilità della connettività a tutti i cittadini. Infine viene discusso il tema del cosiddetto fair share. Secondo la Commissione europea, le Big Tech devono partecipare alle spese di realizzazione e manutenzione delle infrastrutture di rete, oggi completamente a carico degli operatori di telecomunicazioni.