Contrappunti/ Italia.it non muore mai

Contrappunti/ Italia.it non muore mai

di M. Mantellini - Come un pugile di Philadelphia, come l'erba cattiva, il portale del turismo nel Belpaese risorge dalle sue ceneri. In attesa della prossima, attesa, puntata
di M. Mantellini - Come un pugile di Philadelphia, come l'erba cattiva, il portale del turismo nel Belpaese risorge dalle sue ceneri. In attesa della prossima, attesa, puntata

Riapre Italia.it ( http://www.italia.it ) ed anche eccedendo in benevolenza, per interrompere una sequenza di riprovazioni lunga ormai qualche anno, proprio non ce la si fa. Il neoministro del Turismo, l’on. Brambilla, assorbite le critiche al nuovo logo del turismo italiano, prima presentato, poi rapidamente smentito ed infine precipitosamente rappezzato, si troverà molto probabilmente di fronte ad una selva di nuovi “disappunti” da parte degli addetti ai lavori che da qualche giorno osservano con curiosità la nuova versione del portale turistico italiano. Il Ministro ha, nel frattempo, messo le mani avanti, dichiarando che si tratta di una versione “demo”, dimentica probabilmente dell’adagio secondo il quale in questo paese nulla è più definitivo del provvisorio.

Del resto da questo progetto, nato sfortunato e proseguito peggio, dipende molta della reputazione e della visibilità mediatica della Brambilla e con ogni probabilità le grandi frette ministeriali per inaugurare per l’ennesima volta il portale del turismo italiano dipendono anche da queste ragioni di personale opportunità.

La storia di Italia.it è nota, economicamente dolorosa e politicamente capace di descrivere l’ondivaga insipienza dei nostri governanti sulle cose di Internet. La creazione di una semplice pagina di accoglienza per i turisti desiderosi di ottenere informazioni rapide sull’Italia e le sue bellezze – così come hanno da tempo tutti i maggiori stati europei con qualche velleità turistica – si è trasformata, fin dai tempi del Ministro dell’Innovazione Stanca (al quale vanno probabilmente ascritte gran parte della responsabilità ideativa di questo disastro), in un progetto ciclopico, ridicolo nelle intenzioni ed irrealizzabile nei contenuti.

Stanca a suo tempo ci raccontò il progetto come qualcosa di indispensabile e luminoso, capace di risollevare le sorti della nostra offerta turistica: in realtà la grande corazzata naufragò quasi senza prendere il mare, prima ancora che a causa della sua pochezza strutturale (un sito improbabile, mastodontico ed inefficacie) per meno edificanti ragioni di cortile, l’eterna lotta italiana fra stato centrale e regioni, enti turistici contro associazioni, privati opposti ad autonomie varie, la lunga teoria di egoismi strapaesani e contrapposizioni politiche romane, agitate dalla torta da oltre 40 milioni di euro dei finanziamenti promessi.

La nuova versione di Italia.it, dopo il successivo tentativo di Francesco Rutelli di dettare la parola fine ad un simile spreco di denaro pubblico, nasce ridimensionato nelle intenzioni ma talmente modesto e triste nella sua declinazione (pur tenendo presente la versione “demo”) da lasciare sconcertati. Il sito è graficamente copiato da spain.info , l’embed dei contenuti ridotto al minimo, tanto che il motore di ricerca interno è “appaltato” con un link esterno ad un differente sito web, creato da Telecom Italia e Pagine Gialle, mentre perfino la pagina del Meteo non riesce a vivere di vita propria ma rimanda anch’essa ad un altro sito esterno, i cui contenuti sono forniti, solo in lingua italiana, direttamente dall’Aeronautica Militare. Si tratterebbe di un sito web di previsioni meteorologiche adeguato, con le cartine e tutto il resto, a patto di accettare di essere catapultati in una qualche maniera indietro nel tempo di almeno una decina d’anni.

Più che un portale, Italia.it è attualmente una specie di directory casuale in stile “vintage”, dedicata alle risorse turistiche italiane e corredata di qualche foto, qualche breve filmato e una serie di schede sulle regioni italiane, utilissime da essere ricopiate nel caso vostro figlio avesse bisogno di una ricerca di geografia per le scuole medie.

Volete progettare una gita in Emilia Romagna partendo dalla pagina “eventi”? Il sito vi fornirà 3.477 link di manifestazioni di ogni tipo, tutti con la medesima rilevanza, tutti in fila uno dietro l’altro, ordinati in decine di pagine differenti nella loro sostanziale inutilità.

Anche sorvolando sul messaggio in homepage del Presidente del Consiglio, che fa molto Germania Est ai tempi di Honecker, una volta deciso che il portale turistico italiano andava riaperto c’erano – per conto mio – due sole strade possibili da percorrere. La prima, quella maggiormente conservativa, era quella di un vistoso downsizing delle aspettative: si approntava un sito informativo leggero e poco pretenzioso, economicamente sostenibile, a prevalente uso e consumo dei turisti stranieri più sprovveduti che navigano sul web alla ricerca di informazioni di base sull’Italia e lo si metteva online solo quando era finito. Magari ricordando che per questo tipo di navigatori della Rete le informazioni in lingua italiana del portale turistico italiano, che sono la stragrande maggioranza di quelle attualmente disponibili, sono completamente inutili (per esempio sul sito “gemello” spain.info la landing page è – giustamente – in lingua inglese).

La seconda ipotesi, che però avrebbe richiesto una visione ed un coraggio davvero difficili da immaginare fra i soggetti in campo, era quella di approfittare della grande debacle del progetto precedente per creare qualcosa di completamente nuovo. Cancellare il cancellabile ed affidare in toto il progetto a qualche gruppo di esperti del web fra i tanti che lavorano in Italia, commissionando una idea nuova ed aperta di sito web turistico. Una idea basata magari sul mashup degli strumenti esistenti, che sono infinitamente più evoluti rispetto a quelli malamente utilizzati su Italia.it, sulle attuali possibilità di includere flussi di lifestreaming dentro una pagina web, sulla capacità degli utenti (in questo caso dei turisti stessi) di creare mappe visuali, sistemi di rating e aggregazioni di esperienze turistiche in Italia, in molte lingue del mondo.

Un esperimento ed una sorta di promemoria insomma di quante e quali cose sono oggi tecnicamente possibili su Internet a margine della informazione turistica in formato di pagina web. Ovviamente anche questa seconda ipotesi ha una cospicua controindicazione: verrebbe così descritto un paese esattamente come è in questo preciso istante, con tutti i pregi e tutti i difetti. In ogni caso informazioni utilissime, le uniche che interessano davvero le migliaia di persone che navigano in Rete prima di decidere i luoghi e le modalità di una vacanza: quelle stesse persone alle quali invece in genere tutti i portali turistici offrono strumenti che hanno assai minori relazioni con le informazioni di quante non ne abbiano col marketing.

Massimo Mantellini
Manteblog

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Pubblicato il 20 lug 2009
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