Contrappunti/ Un ministro carta e penna

Contrappunti/ Un ministro carta e penna

di M. Mantellini - La rete e la classe politica italiana rimangono distanti, più di quanto ci si potesse attendere: tra le ultime dichiarazioni di Fioroni (Istruzione) e il silenzio di Gentiloni (Comunicazioni) non c'è da star allegri
di M. Mantellini - La rete e la classe politica italiana rimangono distanti, più di quanto ci si potesse attendere: tra le ultime dichiarazioni di Fioroni (Istruzione) e il silenzio di Gentiloni (Comunicazioni) non c'è da star allegri

Berlino – Sono all’estero e quindi non ho modo di sapere se la notizia che circola in rete in queste ore, secondo la quale il Ministro della Istruzione Giuseppe Fioroni avrebbe sporto denuncia presso la Polizia Postale affinchè siano rintracciati e puniti gli “hacker” che, per screditarne l’azione politica, gli avrebbero artatamente riempito i commenti del blog personale con link a siti pornografici, sia una notizia falsa (come spero) o la cruda verità.

Nel primo caso questo Contrappunti potrebbe finire qui, nel secondo temo che la vicenda ci sia comunque utile per comprendere quali siano siano gli abissi tracciati oggi dal divario digitale.

Giuseppe Fioroni è un uomo “carta e penna” . Lo afferma lui stesso: nei convegni che frequenta, si definisce una persona che non usa il computer (però presiede ugualmente incontri sulla “tecnologie didattiche”) che non conosce Internet e che quindi, necessariamente, si occupa d’altro.

Qualche sera fa, cercando di capire meglio chi fosse davvero il nostro Ministro della Istruzione e perché avesse improvvisamente deciso di occuparsi di Internet, rilasciando una lunga serie di dichiarazioni francamente preoccupanti, sono finito sul suo blog e ho segnalato in rete una questione che mi era saltata agli occhi. L’ultimo post di Giuseppe Fioroni, risalente al 3 marzo scorso, aveva i commenti infestati dallo spam. Nulla di strano: accade tutti i giorni. I messaggi non desiderati da tempo non interessano più solo le nostre mailbox ma anche i commenti di molte piattaforme di blogging. Nei mesi, sul blog “disabitato” (la rete italiana è piena di blog disabitati aperti prima delle elezioni da candidati al Parlamento e poi rapidamente abbandonati) del Ministro Fioroni, lo spam ha continuato ad accumularsi raggiungendo la bella cifra di circa 3000 commenti, in gran parte contenenti link a siti web porno.

Nel caso specifico il Ministro è stato piuttosto sfortunato. Perché la scoperta del suo blog spammato segue di pochi giorni certe sue dichiarazioni sulla necessità di regolamentare la disponibilità dei contenuti in rete. Per Fioroni, Google dovrebbe essere quindi ritenuto responsabile per aver omesso il controllo sul famoso video del ragazzo down vessato dai compagni di classe e nel frattempo che dire del sito web del Ministro che contiene centinaia di link a siti web porno?
Ditemi voi se questa non è sfortuna nera.

I giorni successivi alla mia innocente piccola scoperta il tam-tam della rete ha consigliato il Ministro la chiusura del suo sito web e se il buonsenso avesse avuto il sopravvento tutto poteva finire così. La si sarebbe potuta archiviare come una piccola lezione a chi parla in pubblico di cose che non conosce e fine della storia. Invece no: se le voci che girano sono veritiere, sembra che il Ministro abbia deciso di gridare al complotto da parte di misteriosi “hacker anti-Fioroni” e quel che è peggio, abbia deciso di investire della cosa la Polizia Postale. E questo, se fosse confermato, sarebbe francamente imperdonabile. Sarebbe come se io pretendessi l’intervento di una volante del 113 poiché uno sconosciuto (chi sarà mai costui?) mi ha spedito una mail consigliandomi di acquistare delle compresse di Viagra.

Solo il circolo “carta e penna” degli amici del Ministro può credere – benché l’ipotesi sia tenicamente possibile – alla storia dell’hacker maligno che gli pirata il blog. Come ha scritto Andrea Beggi in un fulminante commento sulla vicenda: “Tutto è possibile, certo. Ma se sento rumore di zoccoli, penso ai cavalli, non alle zebre.”

Episodi del genere – sia come sia – fanno disperare sul possibile riavvicinamento fra i cittadini ed i propri rappresentanti. Dispiace certo la lingua lunga del Ministro dell’Istruzione che vuole regolare Internet senza conoscerla (“Ci penseranno i tecnici” ha affermato). Dispiace che dichiari ai quattro venti sue convinzioni personali, in opposizione non tanto al semplice buonsenso quanto ai programmi politici del Governo e del proprio partito in particolare. Che ha fatto sig. Ministro? Non li ha letti i bei documenti prodotti dalla Margherita sulla società dell’Informazione? Oppure non era d’accordo?

Dispiace il silenzio del Ministro Competente (che per inciso è un blogger e immagino sappia cosa sia lo spam nei commenti dei blog) su simili materie. Paolo Gentiloni, in un paese normale, con mezza Internet in subbuglio per le dichiarazioni a raffica del suo collega di partito avrebbe dovuto trovare modo e maniera per limitare i danni di chi inneggia un giorno sì e l’altro pure alla censura della rete. Ma Gentiloni, sebbene perfino uno dei suoi blogger preferiti abbia dedicato un post alle uscite del Ministro Fioroni, ha scelto di non farlo. Dispiace infine che questa storiella morale racconti della solita arroganza di una classe politica abituata a bastare a se stessa anche a costo di rendere la propria incompetenza un vanto, ma anche di una frattura insanabile che spesso non è banalmente “generazionale” (Il Ministro Fioroni è nato nel 1958) ma invece culturale. Che alle beghe generazionali basta di solito il tempo a porre rimedio, mentre per quelle culturali è tutto assai più complicato.

Massimo Mantellini
Manteblog

Gli editoriali di M.M. sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il 4 dic 2006
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