Copyright, uno zar alla Casa Bianca

Copyright, uno zar alla Casa Bianca

Avrà potere di influenzare e di dirigere le strategie statunitensi e internazionali per tutelare la proprietà intellettuale
Avrà potere di influenzare e di dirigere le strategie statunitensi e internazionali per tutelare la proprietà intellettuale

Risponderà direttamente al Presidente e al Congresso, si occuperà di orchestrare le strategie per tutelare il diritto d’autore a livello nazionale e a livello globale. Il presidente Bush ha apposto il sigillo ad una controversa proposta di legge che consoliderà le tutela per l’industria dei contenuti.

L’Enforcement of Intellectual Property Rights Act ( EIPRA ), proposto dal Senatore Leahy è stato ridimensionato da un tortuoso percorso fra Camera e Senato: il testo della proposta prevedeva di mettere i procuratori al servizio dell’industria dei contenuti, di inasprire le pene per coloro che fossero colpevoli di violazione del copyright, di istituire, analogamente al discusso PRO IP Act , un coordinatore per la tutela della proprietà intellettuale, l’Intellectual Property Enforcement Coordinator. Se l’intervento dei legislatori ha scongiurato l’eventualità di affidare ai procuratori il ruolo di tutori del copyright, resta l’istituzione di quello che negli States è stato definito IP czar , lo zar della proprietà intellettuale.

L’approvazione della legge ha raccolto il plauso dell’industria dei contenuti. Fra gli altri , Dan Glickman, a capo di MPAA, ha sostenuto l’importanza di “mostrare che il lavoro creato e mantenuto dalla protezione della proprietà intellettuale è una priorità nazionale”, soprattutto “in questi momenti critici per l’economia statunitense”.

Di opinione contrapposta i difensori dei diritti del netizen e del cittadino: sono i molti a ritenere che lo zar del copyright possa comportarsi come una banderuola alla mercé del fiato e del frusciare del denaro dei lobbisti. È probabile che l’autorità venga nominata e che si insedi dopo le elezioni. ( G.B. )

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Pubblicato il
14 ott 2008
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