Coronavirus: AGCM interroga e-commerce sui prezzi di mascherine e gel

Coronavirus: AGCM su mascherine e gel igienizzanti

Dall'autorità una richiesta di informazioni agli e-commerce: bisogna far chiarezza su efficacia dei prodotti e aumento ingiustificato dei prezzi.
Coronavirus: AGCM su mascherine e gel igienizzanti
Dall'autorità una richiesta di informazioni agli e-commerce: bisogna far chiarezza su efficacia dei prodotti e aumento ingiustificato dei prezzi.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha raccolto l’invito di Codacons e di altre realtà impegnate nella tutela dei consumatori in merito all’ingiustificato aumento dei prezzi di mascherine e gel igienizzanti nei giorni che vedono l’Italia alle prese con l’emergenza sanitaria del coronavirus. Chiamate in causa le piattaforme e-commerce.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha trasmesso in data odierna una richiesta di informazioni alle principali piattaforme di vendita e di altri siti di vendita online in riferimento alle modalità di commercializzazione di prodotti igienizzanti per le mani e di mascherine monouso di protezione delle vie respiratorie.

AGCM riprende gli e-commerce su mascherine e igienizzanti

Siti e portali che si occupano della vendita online dovranno dunque fornire le informazioni chieste da AGCM. L’intento è quello di far luce non solo sull’impennata dei costi, ma anche sull’efficacia delle misure protettive: ad esempio, non tutte le mascherine in circolazione sono utili a evitare il contagio da SARS-CoV-2, l’agente patogeno responsabile della malattia battezzata COVID-19.

L’intervento è scaturito da numerose segnalazioni da parte di consumatori e associazioni i quali lamentavano, da un lato, la presenza di claim relativi all’asserita efficacia dei suddetti prodotti in termini di protezione e/o di contrasto nei confronti del coronavirus e, dall’altro, l’ingiustificato e consistente aumento dei prezzi dei medesimi prodotti registrato negli ultimi giorni.

L’autorità concede ai diretti interessati tre giorni per rispondere comunicando quali misure sono state attuate al fine di evitare che i clienti possano essere tratti in inganno da pubblicità o slogan menzogneri.

Le imprese dovranno comunicare entro tre giorni quali misure hanno posto in essere per eliminare slogan pubblicitari che possano ingannare i consumatori sull’efficacia dei prodotti per evitare/curare le patologie da COVID-19 e quali misure abbiano adottato al fine di evitare ingiustificati e sproporzionati aumenti di prezzo.

Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo i casi di contagio da coronavirus accertati nel mondo sono 83.707, i decessi 2.858 e i pazienti guariti 36.612. In Italia il computo di chi ha contratto la malattia è salito a 655 persone interessando ora anche regioni diverse da Lombardia e Veneto dove la scorsa settimana è stato identificato il primo focolaio. I numeri sono quelli forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Fonte: AGCM
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Pubblicato il
28 feb 2020
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