Durante la recente Supercomputing Conference 2008 di Austin, Dell ha espresso molto interesse verso il futuro processore a 80 core che Paul Otellini, CEO di Intel , annunciò in occasione dell’Intel Developer Forum del 2006.
All’epoca Otellini predisse che il super-chip sarebbe diventato realtà nel giro di 5 anni, dunque entro la fine del 2011, e sarebbe stato in grado di fornire una potenza di calcolo superiore a un teraflop.
“La rivoluzione x86 va avanti. Nei prossimi anni il numero dei core dei processori si moltiplicherà senza sosta, e con questo le performance. La buona notizia è che i consumi non cresceranno”. ha commentato Michael Dell, president e general manager dell’omonima azienda da lui fondata.
Dell ha anche rivelato l’intenzione della propria azienda di studiare già ora soluzioni capaci di sfruttare a fondo i futuri chip multicore di Intel, ed in particolare il “monster” da 80 core. Oggi quest’ultimo potrebbe essere definito un supercomputer-on-a-chip, visto che uno solo di questi “cosi” potrebbe fornire la stessa potenza di calcolo di un piccolo cluster di server.
Al momento non è ancora chiaro quale tipo di design caratterizzerà il futuro chippone di Intel: potrebbe infatti contenere esclusivamente CPU e FPU oppure, come nel caso dell’imminente Larrabee, mescolare queste ultime con una o più GPU.
Attualmente il processore di Intel con il maggior numero di core è lo Xeon 7400 Dunnington , contenente 6 nuclei di calcolo. Gli imminenti chip Niagara 3 e Rock di Sun avranno invece 16 core.
Ma nell’ambito dell’high performance computing le CPU tradizionali dovranno fare sempre più i conti con le soluzioni GPGPU, in cui i processori grafici vengono utilizzati non più soltanto per il rendering della grafica, ma anche per accelerare applicazioni di varia natura: scientifiche, tecniche, finanziarie ecc.
Un esempio è dato da Tesla , una scheda PCI Express prodotta da Nvidia che integra un processore basato sulla stessa architettura a shader unificati delle GPU mainstream. Un sistema basato su Tesla, e installato presso l’ Istituto di Tecnologia di Tokyo , è appena riuscito ad entrare nella classifica Top500 classificandosi ventinovesimo (77,48 TFLOPS).
Il supercomputer, chiamato Tsubame , è formato da 170 sistemi TeslaS1070 1U e, secondo Nvidia, è in grado di consumare una frazione dell’energia richiesta da un classico cluster di server x86.
In Italia il primo “personal” supercomputer basato su schede Tesla è l’E-Station 5095, ed è stato presentato in questi giorni dalla E4 Computer Engineering . Il sistema, che occupa lo stesso spazio di una tradizionale workstation, utilizza una CPU Xeon quad-core a 3 GHz, tre schede Tesla C1060 e 16 GB di memoria RAM. Il suo prezzo, comprensivo di una licenza di Windows Vista x64, parte da 8900 euro IVA esclusa.