Cracker satellitare rischia 10 anni

Cracker satellitare rischia 10 anni

Ha fotocopiato i segreti industriali della smart card di DirectTV rendendo poi disponibili le informazioni online. Ammette le sue colpe. Ha giocato con una tecnologia da 25 milioni di dollari
Ha fotocopiato i segreti industriali della smart card di DirectTV rendendo poi disponibili le informazioni online. Ammette le sue colpe. Ha giocato con una tecnologia da 25 milioni di dollari


Los Angeles (USA) – E’ ancora presto per dire come andrà a finire ma di certo il 19enne Igor Serebryany, studente dell’Università di Chicago, rischia di imparare a duro prezzo che certe cose è meglio non farle negli Stati Uniti, dove vigono leggi molto pesanti per azioni di spionaggio industriali e cracking.

Già, perché Serebryany ha approfittato del suo impiego part time presso una ditta di duplicazione legale di documenti per prendere possesso di informazioni assolutamente riservate sull’architettura hardware e software delle smart card di DirectTV . Si tratta di device studiati per controllare quello che gli abbonati possono o non possono ricevere dal satellite e, come tali, servono all’azienda per gestire i propri abbonamenti e pacchetti di offerte.

Il ragazzo dopo aver copiato la documentazione ed essersi impossessato anche di un Cd-ROM contenente ulteriori dati tecnici ha distribuito il tutto via internet su alcune mailing list e siti dedicati al cracking. Proprio dalla circolazione di quei materiali DirectTV ha saputo dell’esistenza di una “talpa”. Da lì a scoprire la fonte della diffusione di quelle informazioni non ci è voluto molto.

L’azienda ha sostenuto al processo che sviluppare quelle tecnologie ha richiesto un investimento di 25 milioni di dollari e anni di lavoro e i suoi legali hanno chiesto una forma di compensazione economica, di “soli” 146mila dollari, oltre ad una pena detentiva.

Le leggi statunitensi per un caso del genere prevedono fino a 10 anni di carcere sebbene nel patteggiamento voluto dal giovane si chieda espressamente di mutare questa pena in libertà vigilata. L’avvocato del ragazzo ha affermato in tribunale che Serebryany “si è assunto piena responsabilità per le proprie azioni. Ha imparato una lezione che cambia la vita, che porta con sé conseguenze permanenti sul suo futuro e la perdità di libertà civili”.

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Pubblicato il
30 apr 2003
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