Il tribunale di appello ha nuovamente ripristinato l’efficacia dei dazi introdotti da Donald Trump il 2 aprile. Si tratta però di una sospensione amministrativa temporanea dell’ordine emesso dallo US Court of International Trade per consentire ai giudici di valutare una sospensione più lunga durante l’appello.
Vittoria provvisoria per Trump
Secondo tre giudici dello US Court of International Trade, il Presidente non aveva l’autorità di imporre dazi sulla base dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) del 1977, quindi hanno bloccato la loro applicazione. L’amministrazione Trump doveva rispettare l’ordine entro 10 giorni, ma ha subito presentato appello e chiesto contemporaneamente la sospensione amministrativa (PDF), minacciando di rivolgersi direttamente alla Corte Suprema.
Il tribunale di appello ha sospeso l’ordine dello US Court of International Trade (PDF), invitando i denuncianti (Stati e piccole aziende) a presentare una risposta entro il 5 giugno. Il governo statunitense deve invece inviare una risposta entro il 9 giugno. La sospensione amministrativa permetterà ai giudici di valutare le ragioni delle parti ed eventualmente sospendere l’ordine per l’intera durata del processo di appello. Nel frattempo, i dazi ritornano in vigore e non devono essere rimborsati quelli già pagati.
In seguito alla denuncia di un’azienda dell’Illinois che vende giocattoli per bambini, un altro giudice ha stabilito (PDF) che i dazi sono illegali, in quanto non consentiti dalla legge sfruttata da Trump. L’ingiunzione preliminare verrà tuttavia applicata dopo 14 giorni. L’amministrazione Trump ha già comunicato che presenterà appello, aggiungendo che altre leggi potrebbero essere utilizzate per imporre i dazi.