Tre giudici dello US Court of International Trade hanno bloccato i dazi introdotti da Donald Trump durante il Liberation Day del 2 aprile. La decisione (PDF) è arrivata in seguito alla richiesta di molti Stati a guida democratica e di piccole aziende. Il Presidente degli Stati Uniti non aveva nessuna autorità. La Casa Bianca ha già presentato appello (PDF).
Solo il Congresso può imporre dazi
Trump ha introdotto i dazi con un ordine esecutivo sulla base dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), una legge del 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia alla sicurezza nazionale, alla politica estera o all’economia degli Stati Uniti.
Secondo i giudici, Trump non aveva l’autorità di imporre i dazi in base alla suddetta legge. Solo il Congresso ha il potere legislativo. La decisione riguarda tutti i dazi annunciati il 2 aprile, quelli che riguardano la Cina (recentemente ridotti dal 145% al 30%) e quelli che riguardano Canada e Messico. Rimangono in vigore i dazi sulle importazioni di acciaio, alluminio e automobili, in quanto introdotti sulla base di altre leggi.
L’amministrazione Trump ha ora 10 giorni di tempo per eseguire l’ordine. La Casa Bianca ha già presentato appello. Un portavoce ha dichiarato:
Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale. Il trattamento non reciproco riservato agli Stati Uniti dai paesi stranieri ha alimentato gli storici e persistenti deficit commerciali americani. Questi deficit hanno creato un’emergenza nazionale che ha decimato le comunità americane, abbandonato i nostri lavoratori e indebolito la nostra base industriale della difesa – fatti che la corte non ha contestato.