Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un primo accordo su dazi durante l’incontro avvenuto a Ginevra. Entrambi i paesi hanno deciso di ridurre le rispettive aliquote del 115% a partire dal prossimo 14 maggio e per i successivi 90 giorni. Ciò dovrebbe permettere di negoziare un accordo finale. La notizia ha già avuto un impatto positivo sulle azioni delle Big Tech.
Pausa della guerra commerciale
All’inizio di aprile, Donald Trump aveva annunciato la temporanea sospensione dei dazi per 90 giorni. Per quasi tutti i paesi era stata applicata un’aliquota del 10%. Nessuno “sconto” era stato fatto alla Cina. Anzi, l’aliquota è stata aumentata al 145%.
Il governo cinese ha prontamente risposto con l’applicazione di un dazio del 125% su tutti i beni importati dagli Stati Uniti. La guerra commerciale ha causato un aumento dei prezzi finali e il crollo delle azioni delle Big Tech statunitensi. Durante la conference call con gli investitori, Tim Cook (CEO di Apple) ha dichiarato che le perdite saranno di circa 900 milioni di dollari nel terzo trimestre fiscale 2025.
La stima verrà sicuramente rettificata al ribasso in seguito all’accordo sottoscritto a Ginevra tra Stati Uniti e Cina. Per 90 giorni a partire dal 14 maggio ci sarà una riduzione delle rispettive aliquote del 115%. Gli Stati Uniti applicheranno quindi un dazio del 30%, mentre quello della Cina scenderà al 10%.
Le azioni delle Big Tech hanno subito reagito positivamente alla notizia. Apple, Amazon, Tesla, Nvidia, AMD e Meta hanno guadagnato tra il 5% e il 6% nel pre-market (il NASDAQ apre alle ore 15:30 italiane).
L’accordo non riguarda l’esenzione per i beni con valore inferiore a 800 dollari, quindi rimane in vigore l’ordine esecutivo di Trump. Nonostante ciò, le azioni di Temu sono aumentate del 9% nel pre-market.
Aggiornamento (13/05/2025): Trump ha ridotto dal 120% al 54% l’aliquota da applicare ai beni con valore inferiore a 800 dollari.
Aggiornamento (11/06/2025): Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un accordo sui dazi. L’aliquota applicata dagli Stati Uniti ai beni importati dalla Cina sarà del 55% (10% base + 25% preesistente + 20% per il traffico di fentanyl), mentre quella applicata dalla Cina ai beni importati dagli Stati Uniti sarà del 10%.