Digg in svendita, fine di un'epoca

Digg in svendita, fine di un'epoca

L'ex-superpotenza delle social news viene acquistata per pochi spiccioli. Schiacciata dalla concorrenza dei social network. Ora finirà inglobata in un altro prodotto
L'ex-superpotenza delle social news viene acquistata per pochi spiccioli. Schiacciata dalla concorrenza dei social network. Ora finirà inglobata in un altro prodotto

Dopo un ultimo periodo tribolato fatto di abbandoni eccellenti e drastico calo di popolarità, il sito di “social news” Digg è stato venduto per una cifra che dovrebbe aggirarsi sui 500.000 dollari. Una svendita in saldo quasi umiliante, per un “prodotto” che qualche anno fa Google voleva acquisire sborsando nientemeno che 200 milioni di dollari.

La nuova proprietaria del social-sito è Betaworks, società che tra i suoi possedimenti telematici già conta bit.ly , news.me , Chartbeat e altri ancora. Nell’operazione Digg perde il suo attuale CEO (Matt Williams) e continua a “vivere” in rete accanto a News.me , mentre non è ancora chiaro il destino dei professionisti ancora impegnati a mandare avanti il sito.

Lavoratori che comunque rappresentano solo una parte minoritaria del gruppo che ha gestito il progetto Digg dal lancio nel 2004 fino a oggi: Digg aveva in passato già perso il fondatore Kevin Rose e svariati ingegneri licenziati o passati ad altri impegni con una prospettiva meno grama per il futuro.

Parabola discendente meritevole di essere studiata in un corso universitario, quella di Digg: nato come risposta “social” allo storico Slashdot o ai concorrenti come Reddit, Del.icio.us e Technorati, Digg ha cominciato la sua inarrestabile parabola discendente dopo un impopolarissimo redesign che ha dato il la a un abbandono in massa da parte degli utenti.

Attualmente Digg attira tra i 4,5 e i 7 milioni di visitatori unici al mese, una cifra che rappresenta una piccola frazione di quanto era capace di fare il servizio ai tempi d’oro. Ma si tratta di una cifra ancora rispettabile, al punto che l’attuale (e prossimo ex) CEO definisce i presunti 500mila dollari dell’affare Betaworks come molto, molto inferiori rispetto a quanto la società abbia effettivamente deciso di investire nell’acquisto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 lug 2012
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